In bicicletta da Monguelfo a San Candido e alla val Fiscalina. Lariceti inondati dal sole.
“Quando arrivo a Villabassa, mi piace percorrere il tratto fino a Dobbiaco, costeggiando l’impetuoso torrente e sentirne il suono lungo il tragitto che porta alle strutture del parco salute dove famiglie e gruppi interagiscono con le numerose, divertenti e salutari novità".
Chi ha scelto la Val Pusteria, (Brunico, Monguelfo, Villabassa, Dobbiaco, San Candido), ed ha portato con sé la bicicletta oppure intende noleggiarla sul posto (consiglio l'amico Alfred di Villabassa, ampia scelta ed economicità) per alcune escursioni, non può rinunciare a muovere i pedali nella valle di Sesto. Partendo da Monguelfo come gli altri itinerari presenti in questo sito, si percorre la parte centrale della ciclabile della Val Pusteria con i suoi magnifici scenari lungo La Rienza.
“Quando arrivo a Villabassa, - scrive il lettore L. H. Stone - mi piace percorrere il tratto fino a Dobbiaco, costeggiando l’impetuoso torrente e sentirne il suono lungo il tragitto che porta alle strutture del parco salute dove famiglie e gruppi interagiscono con le numerose, divertenti e salutari novità. Proseguo poi fino a Dobbiaco passando dalla cappella di san Silvestro perché da quella posizione mi piace ammirare le Dolomiti di Sesto".
Seguendo invece la ciclabile Val Pusteria da Monguelfo a san Candido la ciclabile percorre un tratto aperto panoramicamente con chiese e campanili, con case adornate di fiori, steccati e fontane rigorosamente realizzate in legno. Stupisce oltre alla bellezza anche l’ordine di queste campagne, dove si può immaginare la bontà non solo degli alimenti per animali al pascolo, ma anche la qualità dei prodotti che la terra produce. Una fattoria reclamizza la sua antica dote della lavorazione del burro.
Attraversata la cittadina di San Candido, la ciclabile scorre da subito lungo il torrente su un itinerario niente male. Il fondo stradale è sterrato ma liscio e agevole. Permette di affrontare con dolcezza le prime leggere salite. Abbandonato il corso del fiume si entra nel bosco di altissimi pini e larici e nel fresco della loro ombra si prosegue ora in salita leggera, ma costante, dove un cartello mette al corrente che il sentiero è esclusivo per biciclette e pedoni.
Di tanto in tanto il bosco permette di allargare la vista sul paesaggio; appaiono allora dinnanzi le dolomiti di Sesto. Lo annuncia pure un cartello con tanto di scultura delle forme così caratteristiche delle montagne del luogo. L’avvicinamento a queste montagne avviene in piena valle, aperta e luminosa.
Apprezzabili le strutture turistiche del Monte Elmo che da Sesto mettono in collegamento la Valle di Versciaco di Sopra superando un dislivello di oltre 700 metri. Sempre ammirevoli gli hotel e tutte le strutture ricettive con i loro balconi colorati di fiori: una visione che sprigiona una ineguagliabile simpatia.
Il percorso indicato per biciclette oltrepassa gli impianti sportivi e prosegue per Moso. La Croda Rossa si avvicina e ci guida proprio a Bagni di Moso dove la ciclabile incontra la Val Fiscalina. Ci sono poche vallate in Alto Adige tanto amene e facilmente percorribili in bici, quanto questa valle con i suoi lariceti inondati di sole. Si seguono ancora per alcuni chilometri le indicazioni per rifugio Fondovalle, in moderata salita. La sosta diventa obbligatoria per ammirare il gruppo dolomitico oggetto delle famosissime escursioni, a piedi, verso noti rifugi tra i quali spiccano per fama quelli che circondano le Tre Cime di Lavaredo.
Ora nel fondovalle possiamo ancora permetterci una azione: chiudere bene la bicicletta in sosta, prendere l’autobus che porta al passo Monte Croce Comelico, sostare per osservare molto da vicino il famoso skyline della Meridiana di Sesto. Il primo piano di questo scenario è occupato dai profili imponenti della Cima Dodici e della Cima Una, mentre altre cime come la cima Otto sora i Colesei (dotata della Nuova Ferrata) si mantiene garbatamente in sottofondo. Ancora con l’autobus (ricordate di ritirare il Sudtirol Guest Pass gratuito per tutti i mezzi pubblici presso il vostro alloggio) ritorniamo al rifugio Fondovalle e con le nostre bici non ci resta che rifare il percorso dell’andata.
E’ possibile cercare di percorrere qualche variante una volta giunti a San Candido per proseguire verso Dobbiaco, Villabassa e Monguelfo per esempio transitando dalla cappella san Silvestro, Santa Maria e il corso del sonoro del fiume Rienza. Si attraverserà anche l’area attrezzata a parco, Kurpark, di una singolarità unica e assaggiare le specialità del ristorante Weiherbad.