Cicloturismo in Armenia. III^ tappa raccontata con l'entusiasmo di Carlo e Angela.

Al termine di questo cicloviaggio la redazione del sito ringrazia quanti (più di 2 mila) che hanno apprezzato la pubblicazione di questo  racconto.  Perchè visitare l'Armenia? "L’Armenia lascia una traccia indelebile nel cuore di ogni viaggiatore. Un Paese che si lascia scoprire con la dovuta devozione, un Paese che si fa amare e che non si dimentica facilmente".

 

 

03/10/2023 TAPPA 13 SPITAK-PEMZASHEN 70 KM 1000D+

La terra battuta diventa fango, poi pantano. Il fondo argilloso blocca le ruote.

 

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Anche oggi un altro passo, il passo Debet, sempre oltre i 2000 metri, sempre una salita gradevole, regolare, ottimo fondo stradale e poco traffico. A complicare la giornata però è il tempo; piove, piove per tutta la giornata anche se mai insistentemente, e fa anche un po' freddino. Fino al passo tutto bene, poi  discesa fino a prendere una strada in terra battuta, bellissima, tra prateria d'erba con le montagne del passo come sfondo. Dopo i primi chilometri,  la terra battuta diventa fango, poi pantano. Il fondo argilloso  blocca le ruote delle biciclette, la trasmissione non gira più, impossibile continuare. Non ci resta che tornare indietro fino alla strada principale, a spinta,  perché non riusciamo a togliere il fango dalle ruote e dalla trasmissione.

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Una volta raggiunto l'asfalto puliamo alla meglio con l'acqua delle borracce e riusciamo a raggiungere un meccanico dove possiamo lavare bene le bici. Arriva in regalo l'accoglienza armena alla quale non c'è modo di sottrarsi: caffè e biscotti per riscaldarci, e una foto di gruppo per sancire il momento. Arriviamo a Pemzashen con le colline illuminate dai colori caldi del tardo pomeriggio.

04/10/2023 TAPPA 14 PEMZASHEN-GYUMRI 35 KM 165D+

Gyumri, una cittadina abbastanza vivace, ma senza bellezza.

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Tappa breve, di trasferimento, per poter riposarci un po' e visitare Gyumri, la seconda città per dimensioni dell'Armenia. A dire il vero Gyumri non offre molto al turista, è una cittadina abbastanza vivace, ma senza bellezza, ti offre uno spaccato di vita autentica di questa parte del mondo, e col senno di poi vale comunque un passaggio, per avere un'idea più completa del paese. Sicuramente il ricordo più bello che ci portiamo a casa sarà la cena; a Gyumri c'è un “famoso” ristorante, il “Cerkezi dzor” dove poter mangiare, a prezzi modici per noi europei, trote e storioni allevati in vasche direttamente nel giardino del locale. L’antipasto con vodka e caviale ci fa sentire molto il sapore della madre Russia che ancora aleggia sopra queste terre.

05/10/2023 TAPPA 15 GYUMRI-ARMAVIR 106 KM 360D+

Ritroviamo il grande Ararat come sfondo.

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Tappa lunga, non era nei nostri piani iniziali, ma non abbiamo trovato altro da dormire nell'idea di percorso che avevamo in mente di fare. Comunque tappa lunga si, ma dall'altimetria facile; dopo una prima parte con alcuni sali e scendi, una lunghissima discesa di oltre 70 chilometri e 1000 metri di dislivello negativo, con percentuali del 1%, massimo 2%, ci darà la possibilità di apprezzare il bellissimo ambiente che attraversiamo, di essere sempre veloci e di risparmiarci anche un bel po di fatica. Ma sarà proprio il panorama il principe di questa tappa, appena lasciata alle spalle Gyumri ci ritroviamo soli tra aride colline, un lungo nastro di asfalto taglia il territorio, il cielo d'un azzurro intenso, le nostre bici, veloci, e i nostri occhi riempiti dalla bellezza. La strada corre spesso parallela al confine turco, torrette, filo spinato, check point, a contrastare ancora di più la solitudine di questi luoghi, una chiesa, un confine ed un po' più là un minareto, a sottolineare ancora una volta quanto l'uomo possa essere divisivo.

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Dopo una quarantina di chilometri una piccola deviazione ci porta a visitare l'antica basilica di Yereruyk, risalente al VI secolo. I resti di questo imponente edificio sono veramente maestosi, il suo colore ocra chiaro si sposa perfettamente con il colore delle rocce e del terreno circostante. Da qui tutta discesa fino ad Armarvir, ritroviamo il grande Ararat come sfondo, la strada è veloce. Armavir è un centro industriale senza bellezza, evitate l'unico hotel in centro al paese, ma cercate qualche guesthouse, non se ne trovano su booking, ma sono presenti su Google Maps.

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06/10/2023 TAPPA 16 ARMAVIR-BYURAKAN 48KM 650D+

Una serie di villaggi rurali, dal fascino autentico.

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Una semplice tappa di trasferimento, che ci porterà ai piedi del monte Aragats. Ma comunque una pedalata gradevole, che attraversa una serie di villaggi rurali, dal fascino autentico, vero, che ci permette di attraversare ancora una volta uno spaccato di vita locale. Gli ultimi 5 chilometri sono in salita, con un dislivello di 400/500 metri raggiungiamo il bel villaggio di Byurakan, ai piedi del monte Aragats, la montagna più alta dell'Armenia.

07/10/2023 TAPPA 17 BYURAKAN-MT ARAGATS-BYURAKAN 51 KM 1800 D+

Le acque blu del lago, le montagne innevate, il cielo terso e azzurro. Conquista meritata.

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Oggi si sale, e di molto. La descrizione della tappa è semplice, si parte in salita e la strada non spianerà neppure un metro, fino alla fine, fino ai 3150 metri del lago Qari, ai piedi del monte Aragats. Dopo aver lasciato il paese di Byurakan la strada sale regolare e disegna tornanti in mezzo ad un bosco rado dove i colori dettati dall'autunno incombente regnano sovrani. Dopo il bosco è il tempo delle praterie d'alta quota, bruciate dal sole estivo il colore ocra ricopre tutti i pascoli, mentre in alto il bianco della neve contrasta con l'azzurro del cielo. Gli ultimi chilometri sono i più impegnativi, alcune rampe intorno al 15%, insieme all'alta quota rendono la “conquista” della cima impegnativa, l'ossigeno è più fino, la strada sembra non spianare più, ma poi, dopo l'ultima rampa, una svolta a destra ci pone di fronte al lago. Le acque blu, le montagne innevate, il cielo terso, azzurro, è tutto bellissimo. Un vecchio osservatorio astronomico in stato di abbandono regala quel tocco di post comunismo alla situazione. E proprio dietro alla sbarra che nega l'ingresso ai ruderi si trova un VISHAPAKAR, o roccia del drago, un'antica stele, probabilmente di origine votiva, con un'età stimata tra i 5000 e i 3000 anni. Provate ad immaginare il momento, ci sediamo ai piedi di questa antica stele, davanti a noi il lago, dietro il lago le montagne innevate, il sole che ci scalda i corpi; è per tutto questo che lo facciamo, è per questi attimi, per queste vibrazioni, per queste immagini che si fissano nella nostra memoria, per sempre.

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08/10/2023 TAPPA 18 BYURAKAN-YEREVAN 66 KM 1100D+

Ripide pareti, vertiginoso bordo del canyon, Yerevan si intravede all’orizzonte.

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L’ultima tappa chiude il cerchio, la fine del nostro Armenian loop. Risaliamo ancora la strada in direzione del monte Aragats ma dopo una decina di chilometri svoltiamo a destra. Una ripida discesa circondata da praterie ci porta al bellissimo monastero di Saghmosavank, abbarbicato sopra la gola del Khasakh. Le ripide pareti che precipitano sotto di noi creano uno spettacolo impressionante. Da qui percorriamo fedelmente il vertiginoso bordo del canyon su un single track divertente, vedute emozionanti si susseguono senza sosta. Un piccolo imprevisto, ci ritroviamo dentro una proprietà privata, un cancello ci preclude il passaggio, ma fortunatamente troviamo un cedimento nella recinzione e riusciamo a passare. Arriviamo al monastero di Hovhannavank, sempre affacciato sulla gola. Ormai la capitale si intravede all'orizzonte, un’ultima discesa fino al fondo della gola, ancora qualche tornante in salita, l'ultima fatica prima di arrivare a Yerevan. Si conclude così il nostro viaggio, con una corsa tra le affollate strade della città, nel tardo pomeriggio di una tiepida domenica di metà ottobre.

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EREVAN

Due parole sulla capitale di questo sorprendente paese.

La città, conta poco più di un milione di abitanti, praticamente un terzo dell'intera popolazione Armena vive nella capitale. È una città, a differenza del resto del paese, incredibilmente moderna e viva. Il centro è gradevole da visitare. Imponenti edifici in stile sovietico sono stati restaurati con gusto e fanno bella mostra di sé lungo i trafficati viali. Piazza della repubblica è impressionante per le sue dimensioni: un lungo viale pedonale, ricco di negozi e locali la collega al teatro dell'opera, altro lascito del periodo comunista. Prosegue poi fino alla “cascata”, il monumento più significativo della città, dove sulla  sua cima gli armeni salgono con il cuore ferito per ammirare la sagoma dell’Ararat. Tantissimi locali e ristoranti ravvivano la città e brulicante di vita.

Galleria Immagini di Erevan

Dopo tre settimane di paesini e villaggi veniamo catapultati in un altro mondo, dove si percepisce la volontà del popolo armeno di uscire dal periodo sovietico per esprimere una propria fierezza nazionale. La capitale, il proprio fiore all'occhiello, non dimentica  le proprie origini, i monasteri, i khachkar, i pascoli, le greggi, i cieli azzurri e le montagne innevate, la “collina delle rondini” il luogo della sofferenza dove sorge il Mausoleo che ricorda le vittime dello sterminio.

 

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INFORMAZIONI TECNICHE

Abbiamo viaggiato con le nostre biciclette gravel, in modalità bikepacking.

Il fondo stradale è buono nelle arterie principali, mentre nelle strade secondarie è spesso non asfaltato e abbastanza dissestato. Abbiamo affrontato alcuni single track ma sempre molto semplici, e mulattiere sterrate. Sicuramente gli pneumatici da fondo misto e di dimensioni generose, 50mm, hanno reso il viaggio confortevole e sicuro.

Abbiamo dormito in strutture, quasi tutte guesthouse, prenotate quasi sempre tramite booking, dove abbiamo vissuto totalmente l'accoglienza armena. Per una notte la spesa media è stata di 30/40€ per due persone, colazione, cena, vino e vodka compresi. Ottobre segna la fine dell'alta stagione turistica, perciò qualche struttura che da casa avevamo ipotizzato di usare era già chiusa, questo c'ha fatto rimodulare un po' qualche tappa, ma anche usando Google Maps per cercare nuove soluzioni per la notte, non è stato ne difficile, ne limitante.

Yerevan è ottimamente collegata all'Italia da voli low cost, da Venezia Wizzair la collega con un volo al giorno, un supplemento di 45€ per bagaglio sportivo ingombrante permette di caricare le bici in aereo con un margine abbondante per quanto riguarda le misure dell'imballo e il peso massimo consentito è di 32 kg.

Lungo il percorso, praticamente in ogni villaggio, anche il più minuscolo, si trovano minimarket dove rifornirsi di cibo e acqua, nei villaggi un po' più grandi ci sarà quasi sempre un venditore di kebab, carne macinata grigliata su uno spiedone e servita con pane lavash, il tipico pane armeno.

The Armenia loop misura 1028 km e 16.000 metri di dislivello.

I ringraziamenti vanno a tutti i cicloviaggiatori incontrati, ma soprattutto a mia moglie Angela, caparbia, forte, compagna di una vita e complice per sempre.

Uno speciale grazie a Fernando Da Re che nel suo sito www.ciaobici.it ci ha già ospitato  con il cicloviaggio: 

Jordan Bike Trail prima parte

Jordan Bike Trail seconda parte

e presso il quale è facile trovare quello che tanti cicloviaggiatori vanno cercando: itinerari, racconti, consigli, ospitalità per i loro diari di viaggio. Lascio la traccia GPX per quanti vorranno cimentarsi in questo itinerario.

TRACCIA GPX https://www.komoot.com/it-it/collection/2265981/-the-armenian-loop

Fernando Da Re

Un cuore, due gambe e una bicicletta. In testa sempre la fresca vivacità di raccontare. Il risultato lo ritroviamo in questo sito da lui creato e portato avanti con l’entusiasmo e l’impeto dell’atleta che cerca risultati.


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