Lituania (prima parte) - visita di Nida/Neringa e penisola Curlandese in bicicletta
Cicloturismo in Lituania (prima parte)
“Look all around you, look into the colours of a stone, abstract art is in front of your eyes”
“Good morning my sunny beach in wich my heart is goldening”
(L.H. Stone) in collaborazione con www.aforismidiviaggio.it
Nida/Neringa e la Penisola Curlandese.
Raggiungere Nida lungo i 50 chilometri di ciclabile interamente asfaltata, che parte da Smyltine, è una esperienza che vale il viaggio. Seguire la ciclovia significa immergersi nella pienezza della natura attraversando un territorio intatto. Una via dove la scenografia sono le dune di sabbia (calpestabili su percorsi prestabiliti), i boschi di pini che hanno colonizzato parte delle dune, la spiaggia e il mare, eterni elementi di scontro e di confronto.Per lunghi tratti è possibile pedalare lungo la spiaggia là dove le acque ritirandosi danno maggior consistenza alla sabbia, là dove le conchiglie fremono sotto le ruote, là dove i sassi colorati, levigati e ancor bagnati diventano minerali da collezione, gemme e pietre preziose da ammirare. Là, dove con un pezzo di ambra trovato, porti a casa la Lituania.
Sorridi quando senti i sassolini scivolare tra le mani o solleticare le piante dei piedi nudi, corri quando l'onda fresca ti insegue e ti vuol raggiungere, imiti il verso di sterne e gabbiani che ti osservano senza timore, ti siedi e disegni un cuore, inquadri e fotografi nell'eterno desiderio di portare con te un pezzo di felicità.
“Look all around you, look into the colours of a stone, abstract art is in front of your eyes”
“Good morning my sunny beach in wich my heart is goldening”
(L.H. Stone)
Lungo la via si trovano Joudkranté e Pervalka, villaggi ospitali, silenziosi, rinnovati e puliti. E ancora dune con boschi cresciuti sopra di esse e in mezzo a questo scenario la ciclabile che ti porta a spasso. Poi arriva Nida, un concerto di suoni, di colori, di emozioni. La ciclabile R 10 lungo la laguna, le case in legno bianche e blu, la casa di Thomas Mann con il suo “scenario mediterraneo” (foto 5), le barche sulla riva tra il canneto, i gabbiani sopra i sassi e dietro di loro la riga del molo e una panchina bianca solitaria e vuota, dove ancora i pensieri dello scrittore ti raggiungono: “la bellezza ci può trafiggere come un dolore”. (foto 1)
Sorrisi di bimbi che invitano a cena i cigni, le insegne traforate in legno variopinto si muovono come bandiere con il loro suono di benvenuto,(foto 9) il porto con velieri e scafi, i piccoli fari colorati all'ingresso, la melodia popolare che viene dalla voce della ragazza che suona la chitarra all'angolo, i noleggiatori di colorate biciclette, le bancarelle di artigianato, le ragazze in prima fila al bar che ti guardano e i loro occhi che feriscono penetrando come folgori. E il Nerija hotel che non vorresti arrivasse proprio ora con ancora tante cose da vedere. (foto 6)
Perché Nida è ancora, e il giorno dopo lo scopri, la lunga spiaggia dorata dietro le alte dune, il vento fresco che increspa il mare e accarezza sabbia e sassi. (foto 2) Il vento che non ti fa percepire il sole che ti abbronza, che ti scompiglia i capelli e che ti fa cercare riparo, ma se ti manca non sai come inviare i tuoi pensieri oltre quell'orizzonte quasi invisibile.
E' osservare il deserto di dune dalla piattaforma di Parnidis e attendere che la luce muti di momento in momento per darti l'immagine che può riassumere il viaggio (la moderna meridiana formata da obelisco e scritte runiche è qui per questo? foto 8) e accorgerti che l'hai già fatta o la farai più tardi alla sera, quasi notte, al tramonto in altro luogo circondato dall'identico fascino dove “non resta che attendere che il tappeto di sabbia venga coperto da un tappeto di stelle”. (Gaia De Pascale) (foto 3)
La ciclabile che corre lungo la laguna si illumina di luci rosate, ma la sola bicicletta è quella dipinta sul pavimento, bianca, immobile. Questa sera resterà a lungo in attesa di passeggeri. (foto 4) Sono e siamo tutti sulla riva del mare in questo solstizio d'estate, “pronti a farci catturare dalle cose che accadono continuamente qualunque sia la nostra capacità di vederle, trascinati da una continua deriva di emozioni che nessuno ha potuto codificare prima di noi e nessuno potrà codificare dopo”.(Gaia De Pascale)
All'indomani c'è nostalgia a lasciare Nida quando la festa di Sangiovanni sta per iniziare. Artigiani e artisti in costume ravvivano, con le loro opere, piazze e strade. Legno e ceramica, ferro e tessuti, gioielli e ambra, prodotti naturali e souvenir raccontano la tradizione di questo Paese. (foto 7) I gruppi popolari irrompono sulla via e avvertiamo il loro suono e i loro canti diminuire mentre ci allontaniamo verso Klaipeda.