Da Montevago a Messina in bicicletta per solidarietà a "Inbiciperadamo"
Il diario di viaggio di Francesca Ferraro che pubblichiamo ci entusiasma per la passione e l’impeto che ci trasmette per sostenere un progetto. Partiamo dall’inizio.
“Ero reduce da un precedente viaggio a piedi che dalla toscana mi aveva portata dopo settanta giorni di viaggio nel mio paese di origine, in provincia di Agrigento. Un viaggio senza precedenti ed emozionante sotto tutti i punti di vista. Poi nasce l'idea di questa esperienza in bicicletta per voler sostenere un mio amico e collega ultra runner Tommaso Palo che a breve andrà in Cile attraversando il Deserto di Atacama. Il suo progetto Adamo, oltre ad essere un'avventura sportiva ha un aspetto solidale. Prevede, infatti, la costruzione di un pozzo d'acqua in Africa, a Mali, a cura dell'associazione Find The Cure. Da tutto questo nasce #inbiciperadamo: una pedalata a sostegno di questo progetto; è stato il mio primo viaggio in bicicletta".
Prima Tappa : Montevago – Cinisi (passando per Partanna, Santa Ninfa, Salemi, Alcamo, Partinico) 97 km
Tappa su strada, discese e salite, soprattutto quella di Alcamo che hanno dato una bella inaugurazione a questo tour. Luoghi che ho sempre visto in auto quando venivo a trascorrere qui le vacanze da piccola e che ora, in bicicletta, sembrano avere un gusto diverso.
Seconda Tappa: Cinisi – Riserva dello Zingaro (passando per Castellammare del Golfo, Scopello) 52 km
Tappa bellissima con salite. Soprattutto per andare su verso Castellammare del Golfo.
Il paese è bellissimo e caratteristico. Veduta panoramica in cima stupenda. Ottima sosta per riposare un attimo e ammirare il risultato di quella fatica. Questa parte di Sicilia di salite ne ha diverse, non lo avrei mai detto! Prima di arrivare alla Riserva dello Zingaro c'è tutto un tratto in discesa e qualche piccolo dislivello all'altezza di Scopello. Attenzione ad una coppia di cani randagi in agguato pronti ad inseguire cicloviaggiatori per diversi metri.
Terza Tappa: Riserva dello Zingaro – San Vito lo Capo 13 km
Solo 13 chilometri, ma che ho sentito tremendamente sulle gambe. Non avevo mai pedalato nei giorni precedenti così tanto in così poco tempo. Le salite in bicicletta sono qualcosa di abominevole, ma a tanti piacciono e le vanno pure a cercare. Almeno così è per me, però se le trovo non mi tiro indietro. Da Custonaci si inizia ad intravedere una gran bella parte di mondo. A San Vito Lo Capo ho beccato anche il Festival del Cous Cous!
Quarta tappa San Vito Lo capo - Erice 39 km
Statale 18, dislivello gestibile fin quando non si arriva nell'ultimo tratto che porta fin su ad Erice. Non so come si possa pensare una salita del genere. La solidarietà dei ciclisti veri che inneggiavano alla spinta e a non mollare, non è servita. Ad un certo punto sono scesa e ho spinto la bicicletta. Non credo di essere unica quando la materia è così impegnativa.
Quinta tappa: Erice Trapani Marsala 36 km
Questo tratto in discesa è stato liberatorio; fatto alle prime luci dell'alba assume una atmosfera fantastica con scenografia oltre l’immaginabile. Ho dovuto fare attenzione per la presenza di molti cani randagi sul margine della strada, e la loro aggressività mi metteva mi ha messo paura e sangue in acqua.
Sesta tappa: Marsala - Mazara del Vallo 23 km
Tutto pianeggiante, fra saline, fauna tipica e mentre respiravo l’aria che mi raccontava la Storia araba. Ammiro la Sicilia e la sua storia permeata di culture diverse e che in questa parte occidentale sembrano avvolgere il cicloturista.
Settima tappa: Mazara del Vallo - Selinunte (passando per Tre Fontane e Castelvetrano) 50 km
Costa e spiagge mozzafiato. Siamo in ottobre e la gente ancora fa il bagno. Il parco archeologico di Selinunte è una meraviglia. Non finisco di stupirmi e questo paesaggio siculo mi riempie il petto di emozione.
Ottava tappa: Selinunte Eraclea Minoa (passando per Sciacca) 65 km
Ad Eraclea Minoa arrivo dopo un ultimo tratto in discesa; passare dalla bellissima Sciacca e attraversare gli aranceti delle zone di Ribera è come fare un bagno nelle acque di madre natura, che seduce con profumi e visioni come una amante.
Nona tappa: Eraclea Minoa- Siculiana Marina (passando per Cattolica) 35 km
Dopo aver visitato il parco di Eraclea ne ho approfittato per andare a Cattolica Eraclea e discendere dall'interno per arrivare a Siculiana Marina. Ci si avvicina a Siculiana per arrivare prima a Porto Empedocle il giorno successivo. Le gambe iniziano ad abituarsi e quando sono ferma è come se mi chiedessero di andare. Oramai sono rodata, e i motori, cuore e cervello, sono lubrificati dalle splendide suggestioni che sto provando.
Decima tappa: Siculiana Marina - Porto Empedocle San leone - Agrigento 30,9 km
Una sosta per qualche giorno presso agli amici di Aido, occasione per riposare e girare un po’ a piedi. La bicicletta sta ferma per due giorni e quando la rivedo sembra chiamarmi con voce invitante. Rispondo con rapido sorriso.
Undicesima tappa: Agrigento - Licata 44 km
L’intenzione di raggiungere Lampedusa non è andata a buon fine come invece immaginavo di riuscire a fare. Così dopo qualche giorno trascorsa nella città della Valle dei Templi procedo verso Licata.
Undicesima tappa: Licata - Caltagirone 72 km
Salire a Caltagirone è una fatica piacevole, con un piccolo pit-stop a Palma di Montechiari e Gela. Arrivo di sera, pedalo col buio, che bellezza anche questa esperienza. Di solito non viaggio in assenza di luce, ma mi sono dilungata nel vano tentativo di salvare un cucciolo abbandonato. A Caltagirone scopro che San Giacomo il Maggiore, a cui sono devota essendo una pellegrina di Santiago, è il patrono di questa simpatica cittadina e salgo sorridendo i 142 gradini. La città delle ceramiche. Veramente unica.
Dodicesima tappa: Caltagirone - Ragusa - Ragusa Ibla 57 km
Ricomincia un po' di sali e scendi e intervallati da tratti in piano. Finalmente arriviamo a Ragusa, e seduta davanti al duomo rosicchiando un paio di mandorle, respiro incredula, pensando a tutta la strada percorsa fino a quel momento. Iniziavo a sentire la stanchezza, ma le gambe chiamavano e ho iniziato ad abbandonare la tenda, preferendo dormire un po' più comoda nei giorni in cui mi sentivo meno energica. Ottima scelta. Una buona dormita facilita il recupero delle proprie forze fisiche e mentali. Scendo verso Ragusa Ibla e scopro un posto incantevole. Inizia un po' di maltempo.
Tredicesima tappa: Ragusa Ibla – Modica - Pozzallo 34 Km
Giornata all'insegna della cioccolata di Modica, anche qui SA LI TE e discese, poi percorso gestibile fino a Pozzallo! Ho sperimentato la prima pedalata sotto la pioggia! Che scarica di adrenalina! Che liberazione! E pensavo a quanti cicloviaggiatori scrivono dell’emozione della pioggia lungo i loro percorsi.
Quattordicesima tappa: Pozzallo, Pachino, Porto Palo Capo Passero- Marzamemi - Noto 65,3 km
Sono partita tardi da Pozzallo perché era stata annunciata un'allerta meteo. Ho dormito un giorno in più a Pozzallo. Sono ripartita il giorno dopo e ne ho approfittato per riposare e scrivere. A Pachino ho preso una bomba d'acqua incredibile (l’adrenalina c’era ancora, ma la liberazione la sentivo lontana). Una tregua a Porto Palo Capo Passero, veramente commovente. Marzamemi è di una bellezza unica. Una vera Chicca, una raffinata rarità! Riprendo a pedalare cercando di evitare le strade allagate, ma in alcuni punti è stato inevitabile affrontare la difficoltà del guado, per cui ho pedalato con le ruote affondate per metà in queste gigantesche pozzanghere. Una esperienza tutto sommato divertente! Ritornare bambina sembra una soddisfazione da grandi. Dirigendomi verso Noto, ormai nel tardo pomeriggio, ha iniziato a piovere tremendamente. Sono arrivata infradiciata peggio di un pulcino e al B&B non vedevo l’ora di una doccia. Sotto la doccia rivedevo gli ultimi cinque chilometri pedalati a tutta. E l’acqua scacciava i brutti pensieri accumulati lungo la strada perché inseguita da un pastore maremmano. Lì me la sono fatta sotto.
Quindicesima tappa: Noto, Avola, Marina di Avola, Fontane Bianche, Siracusa 37,2
Una lunga sosta per visitare Noto per poi procedere verso Avola a sorseggiare dell'ottimo nero! Faccio una sosta a Fontane Bianche obbligata da quei calici di rosso che mi hanno assopito invitandomi a fare una breve pennichella. Raggiungo Siracusa la sera. Ufficialmente smetto di pedalare a Siracusa poiché incontro amici e trascorro con loro gli ultimi giorni in Sicilia. Pedalerò poi di nuovo per raggiungere Catania ed imbarcarmi. In questi giorni di rimpatriate e d'amicizia visitiamo tutti insieme Siracusa, Ortigia, Acicastello, Acitrezza, Acireale. Facciamo un giro in barca per vedere Faraglioni di Polifemo. Ne approfittiamo per visitare Catania e fare un'escursione sull'Etna. Il giorno prima della partenza lo dedico interamente per visitare l’incantevole Taormina.
Finale: Catania, porto 20km
Che dire al termine di questa esperienza da cicloturista? Essa mi ha dato carica ed energia. Penso già alla prossima regione da scoprire, da visitare, ma soprattutto da vivere allo stesso modo: in bici, in tenda, in sacco a pelo. (In) Tanto Viaggio. (Testo e foto di Francesca Ferraro)
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