Cicloviaggio a tappe sul Camino di Santiago, da Parigi a Saint Jean Pied de Port, 2^ parte
Seconda parte dell'itinerario francese che partendo da Parigi arriva a al confine spagnolo. Per la prima volta descritto per questo sito.
3° tappa - Beaugency-Tours - km 50 in bici + km 60 in treno
La giornata di oggi prevede un percorso molto bello, tutto lungo la zona dei castelli della Loira, l’ho già fatto qualche anno fa a piedi, con Gabriella, mia moglie, ma la rivedo volentieri. Appena passate le otto sono sulla pista ciclabile che si snoda lungo il fiume, l’atmosfera è calma e serena nelle luci del mattino. Percorsi 5 km la pista finisce e una stradina asfaltata risale il fianco del fiume. Proseguo in direzione di Blois cambiando continuamente direzione e tenendo strettamente d’occhio il satellitare del telefono e le mie cartine. In un repentino cambio di direzione davanti a me c’è una ripida salita, innesto la corona più piccola, ma la mia vecchia bici è lenta a cambiare, intanto la catena si tende sempre di più sotto lo sforzo, e quando finalmente clo fa si sente un colpo tremendo. Mi fermo per vedere cosa è successo, mi sembra tutto a posto la catena ha resistito, innesto il rapporto più leggero per affrontare la salita, che in fondo è breve.
Proseguo nella campagna francese, ai campi di grano si sono aggiunti terreni coltivati a verdura. Qualche km dopo mi accorgo che i pedali ciondolano e che la ghiera lato corone dentate, del gioco di mezzo, la scatola del movimento dei pedali, si sta allentando: devo assolutamente stringerla perché se si svita del tutto escono le sfere ed è finita. Una serie dolorosa di vicissitudini che non descrivo in dettaglio si susseguono, stringo con la pinza che ho, mi prestano le pinze a pappagallo, ma inutilmente si svita di nuovo sempre dopo pochi km. Quando in un noleggio bici trovo l’apposita chiave forse va meglio, sono in vista di Blois, ma se n’è andata tutta la mattinata e per stare tranquilli bisognerebbe vedere se c’é un problema dentro il gioco di mezzo.
Entro in Blois e passo il ponte sulla Loira, vado alla chiesa di San Saturnino, del XVI secolo, una grande chiesa con un alto campanile, ma è chiusa, come tante altre. In Francia, ma ormai anche in Italia, i sacerdoti sono pochi e devono gestire più parrocchie, è non c’è personale sufficiente per tenere aperte le chiese. Riattraversata la Loira salgo alla grande cattedrale ricostruita nel 1702 in stile neogotico, dopo che un uragano aveva distrutto la vecchia. Il grande edificio domina la piazza e la città. Ma il pensiero torna alla bici e scendendo in città chiedo di un meccanico, il ciclista ha chiuso, però un noleggio biciclette fa alcune riparazioni. Ci vado ma il ragazzo che la gestisce verifica che la ghiera sia stretta e non se la sente di smontare il gioco di mezzo. Tra una cosa e l’altra si è fatto tardi, mezzogiorno è passato da un bel po’, ho visto un ristorantino dove oggi servono le lasagne, dovrò pure consolarmi. Nell’attesa penso che per andare a Tour mi restano 60 km e se rimango impantanato nella Loira con la ghiera svitata arrivo a Tour che è notte. In internet trovo un treno che va da Blois a Tour tra un paio d’ore. Tour è una città più grande, una volta arrivato potrei cercare lì un meccanico. Dopo mangiato comunque non perdo la visita alla chiesa romanico-gotica di San Nicola, del XII secolo. Il suo interno a tre navate, conserva cappelle gotiche e romaniche. L’abbazia ora è il palazzo pubblico degli uffici comunali.
Vado in stazione e prendo il treno che arriva da Parigi, all’inizio della carrozza c’è un vano per appendere le biciclette. La cattedrale di Tours è vicina alla stazione, ci vado subito, le altre cose da vedere sono nei pressi dell’albergo. La Cattedrale di San Gatien è un’ardita costruzione gotica del XIII secolo, ha una facciata ricca di scultore e ai lati due elaborate torri rinascimentali. L’interno a tre navate conserva vetrate del XIII secolo. Non mancano quadri di Martino il famoso santo di Tours, ritratto mentre taglia il suo mantello per donarlo a un povero.
Vado in hotel e la signora incuriosita mi chiede della giornata, le racconto i miei inconvenienti con la bici, conosce lei un bravo meccanico ciclista: ci vado subito. Mi smonta pedali, pedivella e corone liberando il gioco di mezzo. Serra la ghiera e allenta dall’altra parte la calotta e controghiera di regolazione, trova la calotta bloccata e la sblocca, probabilmente spingeva il perno contro l’altra ghiera che pedalando si svitava, per lui il problema era questo. Mi ingrassa la catena e i fili dei freni un po’ duri. Ora la bici sembra ringiovanita. Anche lui curioso mi chiede da dove vengo e dove voglio andare, sorpreso “dall’impresa” dice: “Vai, vai tranquillo vedrai che va bene ora”, gli prometto una cartolina da Saint Jeans-Pied- de-Port, se ci arriverò.
Rientro alla base ed esco a piedi per vedere la Torre Carlomagno, ciò che resta dell’antica chiesa di San Martino, uno dei santi più famosi della cristianità, Tours era una delle prime mete di pellegrinaggio già nel IV secolo, prima ancora di Santiago, la chiesa era enorme. Ora a fine ‘800 è stata costruita una chiesa in stile romanico-bizantino, sopra la cripta di quella antica. Nella cripta sotto l’altare si conservano i pochi resti delle reliquie del vescovo, é ciò che rimane di un antico incendio.
4° tappa - Tours-Chatellerault - km 92
Lascio Tours passando sul ponte sud, sullo Cher che poco più avanti si getta nella Loira. Tra i campi di grano si infiltrano campi di girasole, ma il pensiero va al gioco di mezzo e l’occhio scruta la ghiera, che per ora sembra reggere. Quando arrivo a Montbazon ho percorso 15 km e mi conforta il fatto che vada ancora tutto bene. La piazza di Montbazon è una bella e ampia, dal vicino torrione una madonna aggiunta a fine ‘800 domina la piazza disegnando un piacevole quadro d’insieme.
La salita che segue mi porta fuori paese e mi rimette in piena campagna, proseguo così tra grano e girasoli fino a Saint Maure de Tourine. In centro un castello, che ha avuto momenti di gloria ospitando il Re Sole in viaggio di nozze, e una chiesa ricostruita nel 1865 in stile neo-gotico. Nella piazza principale e intorno alle case del centro oggi c’è il mercato, uno di quei bei mercati francesi con tante bancarelle dedicate ai formaggi e alla charcuterie, salumi, insaccati, paté o terrine di cui i francesi sono maestri. È quasi mezzogiorno, ho fatto 40 km e la bici sta andando bene, sono più rilassato, mi fermerò qui a lato del mercato a farmi una crèpe.
Dopo la pausa di relax aggiro il mercato e mi rimetto in strada. La campagna è sempre bella e i girasoli la illuminano, unico inconveniente un po’ di vento contrario, ma la marcia procede bene. Passo il villaggio di Dangé-Saint Romain e punto su Chatellerault, la meta della giornata che raggiungo nel pomeriggio. La cittadina ha un centro pedonale con case antiche, ma soprattutto ha una notevole chiesa dell’XI secolo, rimaneggiata nel XIX. La facciata conserva alcuni tratti originali, sopra il portale finemente lavorato le statue degli apostoli, più in alto i santi locali Martino e Ilario. L’interno è romanico a tre navate e in una cappella c’è un gioiello del Cammino, la statua policroma di Santiago con tutti gli attributi, il bastone, la bisaccia e sul mantello numerose conchiglie di Saint Jacques, le cape sante, appunto le conchiglie del capo del Santo. Chiudo la giornata in pace con me stesso e con la bici. (Foto e testi di Luigi Mauri)
Hotel,Accomodation,gite in Francia