Bicicletta e animali
Animali e biciclette
molto sta cambiando, ma a favore dei primi
Dallo psichiatra la signora confessa al dottore: “mio marito si crede una bicicletta”. “Lo faccia entrare” “E’ rimasto fuori perché all’ ingresso c’era scritto vietato entrare con biciclette”. Non è raro incontrare, davanti a cancelli delle nostre abitazioni, cartelli come quello sopra descritto. Talvolta viene aggiunto… e cani. Quanta vergogna e umiliazione per la bicicletta strumento docile e dalla condotta inoffensiva! Molto sta cambiando, in favore dei cani e altre specie animali, però.
Un cane, un gatto, un coniglio, una tartaruga, uno scimpanzé, un’ iguana, dopo che sono entrati in un bar o in uno studio di professionisti, possono destare sorpresa. La centralinista può allontanarli, dopo elargizione di un sorriso e una carezza. Ma il fatto non è umiliante, “perché nasce come effetto di una causa e non frutto di una fredda macchinazione prestabilita, orribilmente stampata in lastre di bronzo o di smalto”. Un diverso destino per loro – le biciclette - schiacciate nel complesso di inferiorità e nella mortificazione, pur nella consapevolezza di esseri innocenti.
Fino a qualche anno fa, notavo questi cartelli, arrugginiti e sbiaditi. Il rispetto a loro dovuto, era proporzionale alla qualità dell’immagine stampata. Cartello nuovo e limpido, rispetto ligio e trasparente. Cartello sbiadito e arrugginito rispetto indebolito e ossidato.
Da qualche tempo questi cartelli sono tornati, nuovi, puliti e ben visibili. Una discriminazione per esseri pacifici e socievoli come le bici. Ognuno si rilegga “l’elogio della bicicletta”, riportato a più riprese in questo sito, per capirne le caratteristiche mansuete e relazionali di questo mezzo di locomozione.
La trasgressione si sa è una inosservanza alle regole poste da altri. Nessuna società, anche il piccolo condominio, può permettersi di non difendersi e soprattutto di non cercare di cambiare coloro che si oppongono, alle regole, non rispettandole.
Comunque aggiungo “ I dissidenti servono alla società, perché una idea si può combattere soltanto con un’altra idea.” (A. Sacharov.)
Da dissidente, lasciatemi passare oggi questa idea: non lasciamo le bici fuori dai cortili dei nostri condomini (già molti non lo fanno nonostante i divieti). Facciamo togliere i cartelli, soprattutto quelli vecchi e sgretolati, dai nostri cancelli. Se non sono serviti fino ad ora ormai non hanno più senso. Per quelli nuovi, rendiamoli vecchi subito, non rispettandoli dimostrando la slealtà del divieto e spendendo, quando è possibile, una parola adeguata a favore del mezzo che utilizziamo e che desideriamo trovare sempre comodo e pronto all’uso nel cortile dove viviamo. Ciò nel corretto rispetto dell’ordine, fisico, e della sistemazione dei luoghi dove viviamo o che incontriamo.
Vorrei poter raccontare, presto, la battuta iniziale, capovolta: “Perché non fa entrare la sua amica ?” “Ma dottore è una bici”.