Parco Nazionale Majella
Tour cicloturistico completo nel Parco Nazionale Majella
Ogni tappa qui descritta è di circa 40/45 km. Interamente su strade asfaltate, di cui molte di poco traffico, permette di essere effettuata da chiunque abbia un minimo di allenamento e che viaggi con borse o zaino. L’ambiente di montagna e le condizioni meteo che possono variare all'improvviso, consigliano di avere sempre appresso abbigliamento adeguato.
Prima tappa
La più dura. Praticamente tutto il dislivello in salita è qui. Partendo da Scafa (stazione FS) seguendo le indicazioni per Caramanico Terme, si inizia a salire subito, anche se non faticosamente, costantemente fino a S. Valentino in Abruzzo Citeriore. Si esce dal paese sempre per Caramanico T. fino a d incontrare ad un bivio con indicazioni Abbateggio – Roccamorice sulla sinistra.
Si svolta proseguendo fino a Roccamorice, da qui si riprende a salire (indicazioni per S. Spirito) su strada poco trafficata e mano a mano che si sale l’ ambiente diventa sempre più spettacolare. Oltre il bivio per l'eremo di S. Spirito comincia il tratto di salita più duro, ma anche il più bello dal punto di vista ambientale.
Vale la pena prendersela con tutta la calma possibile perché si è in pieno Parco Nazionale Majella fino a sbucare sulla Majelletta a 1800 msl con i suoi impianti di risalita. Svoltando a sinistra si comincia a scendere verso passo Lanciano e una volta arrivati si prosegue verso Pretoro, fortunatamente sempre in discesa. Questo è un tratto che è sempre stato amato dal Giro d' Italia e a Pretoro ci si gode il meritato riposo presso numerose strutture turistiche.
Seconda tappa
Si parte da Pretoro in direzione Rapino. Giunti al bivio per il paese, si prosegue per Bocca di Valle, Pennapiedimonte. Nessuna possibilità di errore essendo la strada percorsa una statale e si esce anche da Pennapiedimonte con belle vedute sulla destra verso la Cima delle Murelle e tutta la valle. Si raggiunge Palombaro, si supera questo villaggio in direzione Fara S. Martino. La tappa in questo luogo favorisce la scoperta di del convento S. Spirito e la rilassante veduta sulla valle.
Terza tappa
Da Fara S. Martino. seguendo sempre la statale in direzione Palena, si ha sempre sulla destra la vista della maestosa Majella che in alcuni tratti (Taranta Peligna e vallone omonimo con la grotta del Cavallone) cattura con uno scenario fantastico.
Oltrepassato Palena in direzione Valico della Forchetta – Campo di Giove, arrivati al valico si svolta a destra e si entra nel piccolo altipiano Quarto S. Chiara (area di passaggio di orsi e altri animali provenienti dal vicino Parco Nazionale d'Abruzzo/Lazio/Molise) e in breve si è a Campo di Giove.
Ultima tappa
Partendo dal paese si segue direzione S. Eufemia a Majella – Caramanico, ma prima dobbiamo scontrarci o incontrarci con il Guado S. Leonardo. E’ questa l'ultima salita della giornata e del nostro ciclo-viaggio. Guado ci consola della fatica offrendoci un bel colpo d'occhio su Roccacaramanico (da visitare) e su tutta la valle sottostante sulla quale domina il versante occidentale della Majella.
In discesa ora incontreremo il paese di S. Eufemia e giunti a Caramanico Terme, si segue la strada verso S. Valentino in Abruzzo Citeriore già visto in andata. Poi seguendo la strada percorsa il primo si arriva di nuovo a Scafa.Questo è un tour che ognuno deve affrontarlo con le sue capacità. Qui non è tanto importante arrivare, quanto vedere e gustare.
Dovrà pertanto essere lasciato spazio anche per gustare le specialità locali: ricordo indelebile quanto come gli scenari attraversati. Chi cerca una guida per questo itinerario può affidarsi all’esperienza di Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. che consiglia anche luoghi per dormire e tour tutto compreso. (a cura si Mauro Anzelotti)
La Montagna della Majella, Padre dei Monti per Plinio il Vecchio, Montagna Madre per gli Abruzzesi, (formata da possenti calcari che sono emersi cinque milioni di anni fa dal fondo dell'antico mare chiamato Tetide) alto, imponente, selvaggio, è un gruppo montuoso entrato a far parte, di diritto, del patrimonio mondiale dei Parchi Nazionali.
Sicuramente unico nel suo genere, racchiude al suo interno in vaste aree (widelands) che presentano aspetti peculiari di natura selvaggia (wildland) la parte più pregevole e rara del patrimonio nazionale di biodiversità, di importanza europea e mondiale.
La contiguità con i Parchi Nazionali del Gran Sasso e monti della Laga e con il Parco Regionale del Sirente-Velino conferisce, inoltre, al Parco, importanza ecologica elevatissima, in relazione alle necessità vitali delle specie animali più rare e minacciate, alla ricerca di nuove aree vitali in zone ecologicamente integre.