Napoli-Termoli, 850 km in bicicletta cost to cost. Ciclomaretona 2019

Resoconto finale completo ed esclusivo della Ciclomaretona 2019. Napoli-Termoli in bicicletta. 850 km dal Tirreno all’Adriatico toccando lo Ionio. Ci hanno riprovato Andrea Canta e Bruno Riva ed un anno dopo attraversano ancora lo stivale, coast to coast, da ovest ad est, dal mar Tirreno al mar Adriatico, toccando anche lo Ionio. Appassionati di natura, di vacanze on the road e bicicletta hanno riferito:

 

“Sveglia all'alba, bici sul Frecciarossa che da Torino ci porta a Napoli. In stazione si sfiorano i 40 gradi e l'umidità è pazzesca. Montiamo le bici e subito ci dirigiamo nel cuore della città vecchia. Dedichiamo un'ora a girare per le vie ciottolate, fino al lungomare. Le borse ai fianchi non sono l'ideale per un tour del centro, ma in qualche modo, con agilità, ce la caviamo. Sono quasi le 13 quando dirigiamo le ruote verso sud. Fossimo in una gara ciclistica sarebbe il "km zero". Inizia qui, per davvero, la Ciclomaretona 2019”.

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Tappa 1: Napoli-Amalfi 89 km. Caldo pazzesco all'arrivo. Traffico del sabato a Napoli. Usciamo appena possibile, direzione costiera amalfitana. La strada è tutta un su e giù. Profumi di gelsomino che si mischiano a quelli del mare. Paesi incastonati sulle ripide pendici che scendono fino a gettarsi nel mare. Colori. Il giallo dei limoni, il verde della vegetazione mediterranea, il blu profondo del mare. La pericolosità delle strade strette e trafficate, ma anche la curiosità della gente quando ci fermiamo. Da dove veniamo e dove siamo diretti. A Minori. Non prima di aver attraversato Atrani, il Comune più piccolo d'Italia. Stasera una granita con i limoni della costiera e poi riposo.

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Tappa 2: Amalfi-Acciaroli 114 km. Ultime pedalate nella costiera amalfitana. Ci affiancano e accompagnano per alcuni chilometri diversi amici sulle due ruote. Ci raccontano della bellezza di questi posti. Dei delfini avvistati vicino alla costa in inverno e dei capodogli a Capri. Scopriamo ancora la perla che è Vietri sul mare prima di gettarci su Salerno. Composta e ordinata nel suo lungomare. Non altrettanto la lunga fila di auto dei vacanzieri domenicali che ci accompagna per diversi chilometri. Poi ecco Paestum, un tuffo nella storia, indietro di millenni. Templi fieri e resistenti al passare del tempo. Da Agropoli ci accoglie il Cilento. Ancora su e giù sulla costa. Il mare rigorosamente alla nostra destra, come da tradizione. Andiamo oltre i 100 km per la prima volta in questo tour. Ma soprattutto ci concediamo il primo bagno di stagione sul finire di giornata. Paradisiaco.

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Tappa 3: Acciaroli-Maratea 98 km. Quasi 100 km, dalla Campania alla Basilicata. Un paio di cicloviaggiatori alla partenza ci dicono che non ce la faremo ad arrivare a Maratea. E invece ci siamo. Ginestre di giallo splendore. Percorriamo la costa del Cilento, tra gli uliveti e i borghi. Da Palinuro si entra verso l'interno. Paesini dove la bellezza è da ricercare nella loro autenticità. Frammenti di vita reale. A passo lento. Ogni tanto qualche fontana a venirci in soccorso nel caldo del primo pomeriggio. Poi in picchiata su Sapri, e ancora litoranea tra insenature selvagge. Silenzio e rumore del mare in sottofondo ad accompagnarci. Maratea. Fine della terza tappa. Riposo. Tanto.

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Tappa 4: Maratea-Policoro 134 km.  Un lungo percorso di quasi 140 km con tanta salita all'inizio. Ci regalano due limoni profumatissimi, nel caso rimanessimo a secco. Rampe che distruggono le gambe. Caldo. Ospitalità lucana: un simpatico ometto dallo spiccato accento locale ci accoglie a casa sua e ci riempie le borracce di acqua fresca. Pura libidine. Il mio compagno di viaggio, sofferente alla schiena, stringe i denti. Eroico. Poi in picchiata verso Policoro. Lo Ionio. Basilicata coast to coast. Come nel film. Come in un film. Realtà. Grazie all'avv. Domenico Ranù, presidente del consiglio comunale di Policoro, e Sigismondo Mangialardi del Circolo Velico Lucano per la regale accoglienza. Ed è subito amicizia. Si chiacchiera e si mangia qualcosa. Poi a riposare.

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Tappa 5: Policoro-Matera 75 km. Arriviamo nella città dei Sassi. Unica. Splendida. Fiera. Al calar del sole si mostra in tutta la sua eleganza. Tappa infernale: il caldo oggi supera ampiamente i 30 gradi. Manca l'acqua ma troviamo sempre qualche gentile personaggio che lungo il percorso ci riempie la borraccia. Di acqua e speranza. É un viaggio che ci fa scoprire come l'ospitalità non sia passata di moda. Raccogliamo un paio di arance mature e rese zuccherine dal sole. Ci salvano dal crollo. Qua e là casolari abbandonati tra campi di grano e uliveti. Lontani dal turismo. La terra rude e fiera tra Basilicata e Puglia. Poi arriva Matera capitale della cultura europea 2019. Un capolavoro. Questo è il suo anno: capitale europea della cultura. La ammiriamo in silenzio. Poi una cena con prodotti tipici e il saluto gentile del ristoratore, che ci augura buon viaggio.

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Tappa 6: Matera-Trani 91 km. Piccola deviazione rispetto al percorso annunciato. Dicono che questa città meriti. E merita davvero tanto. Il tramonto sul porto e la cattedrale sono di una bellezza unica. Ce li godiamo dopo una giornata di caldo attraverso le Murge. Il vento, che soffia contrario, lo mitiga leggermente. Abbandoniamo Matera e i suoi Sassi, ci dirigiamo verso Altamura. Terre aspre, arse dal sole. Uliveti e vigneti, poi l'arancione delle albicocche che compare qua e là. Dopo Ruvo di Puglia vediamo di nuovo il mare. Siamo arrivati all'Adriatico, raggiunto l'obiettivo del coast to coast. Tocchiamo l'acqua del terzo mare di quest'anno. Si va verso la cena. Un bicchiere di bianco fresco per brindare. Del pesce per festeggiare. Trani il medoevo abita qui.

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Tappa 7: Trani-Mattinata 96 km. L'Adriatico è stato raggiunto, ma non ci fermiamo certo qui. Raggiungere Vieste rimarrà un'utopia, ma vedere una parte del Gargano assolutamente no. Salutiamo Trani ed il suo splendido porto dove la mattina vediamo i pescatori intenti a pulire le reti e vendere il pescato sui banchetti. Scene antiche. Profumo di mare. Visi segnati dal sole e dalla fatica. Immagini lontane dal porticciolo illuminato e brulicante di turisti che era ieri sera. Scene di vita quotidiana, che si ripetono uguali da decenni. Bellissimo. Risaliamo in bici direzione Margherita di Savoia. Le saline che brillano al sole. Specchi d'acqua e sale che si tingono di rosa. Attraversiamo la riserva naturale: fenicotteri ed aironi tutto intorno a noi. Ambiente bucolico. Il caldo estivo batte sempre più forte. Entriamo nel Gargano. Ulivi. Distese verdi a perdita d'occhio che scendono fino al mare. Ecco la masseria dove dormiremo stanotte. Immersi, neanche a dirlo, tra gli ulivi. Tradizione. Passione. Puglia.

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Tappa 8: Mattinata-Lesina 105 km. Cielo coperto. Salita con bici carica spinta a mano. Un muro. Fatica. Dietro di noi Mattinata che si allontana. Aiuta la deliziosa colazione fatta alla masseria. Scolliniamo a quota 800 metri. Campi e mucche al pascolo. Strada che definire secondaria è poco. Qualche cane fa da pastore e non gradisce la nostra presenza ma alla fine desiste. Bruno cade in discesa, ma da buon gladiatore si riprende subito. Entriamo nella Foresta Umbra. Faggi altissimi, colori e profumi diversi dai boschi a cui siamo abituati noi. Sembra alta montagna, siamo a due passi dal mare. In picchiata su Rodi Garganico e poi costa fino a Lesina. Respiriamo di nuovo il profumo della salsedine. Poca gente in spiaggia, molta natura. Questa sera mettiamo in ordine le idee. Domani "passerella" finale fino a Termoli, poi la Ciclomaretona 2019 potrà dirsi davvero conclusa. Ma per i titoli di coda e le considerazioni è presto. Il viaggio non è finito.

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Tappa 9: Lesina-Termoli 42 km. Siamo arrivati al traguardo. Sveglia all'alba, Termoli ci attende. Ultimi 40 km a tutta, con vento contrario. Spingiamo sui pedali e ci gustiamo ogni metro ripercorrendo questa avventura. Poi ecco Termoli. Centro storico ben conservato all'interno delle mura. L'ultimo trabucco che ha resistito alla furia del mare. Il Duomo. Il traguardo. Accoglienza sincera. Laura, dell'azienda di promozione turistica, ci racconta la città. Angelo, appassionato viaggiatore come noi, ci ospita nel suo lido. Sorrisi. Entusiasmo. Amicizia. Persone vere. La città vecchia vista dalla spiaggia è ancora più suggestiva. Ci sdraiamo sulla sabbia. É finita. Purtroppo. Ma è stata davvero bellissima. 😊

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I numeri della Ciclomaretona 2019: 850 km percorsi, oltre 9.000 metri di dislivello attivo, 4 regioni attraversate (Campania, Basilicata, Puglia, Molise) e tre mari costeggiati (Tirreno, Ionio, Adriatico).

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Grazie a tutti coloro che ci hanno seguito, da casa o sulla strada. A chi ci ha scritto o si è divertito a vedere le dirette Facebook lungo questi nove giorni. A chi siamo riusciti a far viaggiare un po' con la testa e le emozioni. A chi ha condiviso qualche km on the road insieme a noi raccontandoci aneddoti. Grazie a chi, vedendoci in difficoltà per il caldo nelle ore di punta, ci ha spalancato le porte di casa, regalandoci una borraccia di acqua fresca, un sorriso e un invito a non mollare. Grazie a Sigismondo per la bella chiacchierata, a Domenico Ranù, presidente del consiglio comunale di Policoro, che ci ha accolto ma anche guidato e consigliato durante il viaggio attraverso la sua Regione e la Puglia. Grazie a Laura, pronta ad attenderci, solare e sorridente, all'arrivo a Termoli. Grazie ad Angelo, che ci ha ospitato presso il suo stabilimento balneare Lido Panfilo a Termoli: un viaggiatore come noi, non poteva che essere amicizia istantanea. Grazie a tutti quei personaggi incontrati lungo il cammino che ci hanno strappato una risata. Grazie a chi ha creduto in noi prima della partenza e a chi ha iniziato a crederci strada facendo. Grazie a chi lungo la strada ci ha salutato, applaudito, incitato e sostenuto. Come dice il proverbio "non c'è due senza tre"... e quindi... perché no?

Always on the road!

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Fernando Da Re

Un cuore, due gambe e una bicicletta. In testa sempre la fresca vivacità di raccontare. Il risultato lo ritroviamo in questo sito da lui creato e portato avanti con l’entusiasmo e l’impeto dell’atleta che cerca risultati.


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