Da Coblenza a Francoforte e fino ad Heidelberg, prestigiose vie ciclabili lungo il Reno, il Meno, il Neckar
Questo racconto fa seguito al precedente da Metz a Coblenza lungo il fiume Mosella. Il fiume Mosella sfocia nel Reno a Coblenza. Da questa città si riparte per raggingere Heidelberg lungo il fiume Reno.
Koblenz – Mainz 60 km in bici oltre a 4 ore in crociera su battello
Se consideriamo il viaggio attraverso la serie di motivazioni che ci hanno spinto a farlo, durante lo snodarsi e la manifestazione dello stesso, ci accorgiamo che in momenti decisionali è il viaggio stesso che palesa la sua soggettività o personalità. E’ in grado così di provocarci o di smontarci.
Non eravamo particolarmente stanchi, avevamo riempito in un pomeriggio, in una serata e nel mattino successivo l’abbondante cesto di bellezze offerteci dalla città. E ancora, dopo una ventina di chilometri lungo il Reno, il viaggio ci invitò ad affievolire alcune tensioni personali proponendoci di salire a bordo del battello di crociera Koblenz-Mainz. Durante il nostro passaggio in località Boppard, il battello stava chiudendo lo sportello d’ingresso, ma al nostro richiamo il personale si mostrò garbato e ci fece salire. Fu una scelta opportuna che ci fece sperimentare quanto bello sia muoversi lentamente, trovare le stesse emozioni senza pedalare.
“Benvenuti nella culla del Romanticismo sul Reno. Da nessuna parte ci sono così tanti castelli medievali come tra Coblenza e Rudesheim. Tratto unico al mondo tanto da essere stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO”. Questo l’annuncio di invito che leggevo nel programma consegnatoci. A conferma di quanto sentenziato nell’incipit, il viaggio mostrava la sua soggettività senza preavviso. E cademmo nella sua invitante lusinga, sapendo che non avremmo avuto nessun danno dall’aver abboccato a quell’esca allettante.
Per quattro ore conobbi l’immenso patrimonio paesaggistico seduto a prora in prima fila, come il miope che davanti al grande schermo del cinema, si gode ogni particolare che altrimenti potrebbe sfuggirgli. E quando la luce iniziò a disegnare i contorni, e i colori di case e di alberi si accesero nel cielo scuro, creando le condizioni di ripresa attese o provvidenziali, ritrovai lo stato d’animo di cimentarmi nella fotografia con lo slancio, assopito in parte, nei giorni precedenti.
Provavo il diletto di avere tra le mani stabilmente la mia nuova fotocamera, stimolato dai continui istanti fotogenici, ripresi anche frettolosamente, con la convinzione che avrei ottimizzato qualitativamente le immagini all’arrivo. Almeno così la pensavo. A volte in bicicletta l’azione di fermarsi, estrarre la fotocamera, e poi le operazioni inverse, e il fatto di non essere solo, costitusce un impedimento. Ora dinnanzi a tante prelibatezze liberavo la mia fantasia per scegliere dal quel buffet i sapori preferiti per la mia creatività. Itinerario: Boppard, Bad Salzig, St. Goar, (Lorely), Oberwesel Kaub, (Burg Platz) Bacharach, Bingen.
A Bingen, scegliemmo di terminare la nostra crociera. Mi seduceva incontrare, nei miei pensieri, Ildegarda, lungo le vie della sua città. Le visioni che in tenera età sconvolsero la sua esistenza, portarono ben presto la giovane ragazza in Abbazia di Disibodenberg dove prese i voti. Fondatrice del monastero nella città di Bingen, fu autrice di trattati su argomenti filosofici, sociali e teologici diversi. Compose musica, scrisse in una lingua artificiale inventata utilizzata per fini mistici. Fu dichiarata santa e Dottore della Chiesa universale nel 2012 da papa Benedetto. Mentre scrivo, la sua musica sembra decorare di cielo la mia stanza.
Dopo lo sbarco a Bingen, la ciclabile, scorre veloce verso Mainz. Seguiamo la traccia del gps, che ci detta la via più semplice e veloce, senza più relazione con l’atmosfera già gustata ampiamente del fiume Reno. Se il Viaggio voleva sorprenderci al di sopra di ogni programmazione, ci aveva confezionato un dono di grande qualità.
Mainz - Francoforte 45 km
“Il mondo si sposta per qualsiasi persona che sappia dove vuole andare”. Nel film Quella estate tutti insieme la frase viene usata come chiusura della pellicola. Qui come inizio al racconto di questa parte di viaggio in bicicletta che da Mainz ci condurrà a Francoforte. C’era nell’aria e nel cuore del mio compagno di viaggio una emozione nuova, quasi commosso mi riferì la sua meraviglia nel raggiungere Francoforte e poter rivedere, dopo 50 anni, il luogo del suo lavoro giovanile.
Ancora un fiume ci conduce in questa giornata fino a Frankfurt: è il Meno. Una ciclabile bella, asfaltata, tabellata, modernamente rifatta in alcuni tratti di attraversamento, attrezzata per soste e riposo lungo il fiume, grandi alberi a protezione della calura, luogo di incontro e socializzazione. A tratti sembra di non avere mai cambiato fiume considerando gli attributi della ciclabile. Se è vero che in Germania i fiumi la fanno da padroni per quanto riguarda la mobilità in bicicletta, e pur anche vero che ogni altra strada carrozzabile è dotata, più tanto che poco, di corsie ciclabili che, senza interruzione di continuità, congiungono paesini e grandi centri e attraversano le grandi città in sicurezza. (Un po’ di esperienza è richiesta nelle città dove il traffico di ciclisti può rendere insicura la circolazione per la rapidità con cui i locali affrontano tratti in linea o curve o attraversamenti di incroci. Esperienze alle quali alcuni ospiti non sono spesso abituati).
Dopo pochi chilometri, libero la fantasia e invento un nome alla ciclabile: “la rotta degli aerei”. La presenza di un aeroporto così importante come Francoforte favorisce la vicinanza di aerei in arrivo a o in partenza da questo aeroporto. Essi transitano proprio sulla linea del Fiume Meno e per illusione ottica, secondo la prospettiva che percorriamo, sembrano atterrare proprio sull’acqua. Francoforte arriva improvvisamente: l’area boschiva della riva termina e, slanciati brillanti imponenti ma non provocanti, appaiono sulla sponda opposta i grattacieli della città.
Maestosi edifici, nelle svariate forme e altezze, con vetri e riflessi di impareggiabile visione; apparizione sfavillante che mi induce ad immaginare prosperità e ricchezza che vivono al suo interno. La ciclabile ampia, elegante è un punto di osservazione privilegiato. Una di quelle sensazioni che non si dimenticano. Nei pressi del ponte Holbensteinsteg appare una città modernissima e, attraversandola in sella con il naso all’insù, si ha l’effetto dei palazzi che ti cadono addosso. Ci si accorge immediatamente che il traffico, quasi assente e rallentato, è stato programmato in funzione della mobilità dolce dove la bicicletta e il pedone hanno il ruolo principale.Troviamo l’hotel Frankfurter Hof, oggetto della profonda emozione del mio compagno di viaggio Fabrizio, e veniamo accolti con una vera carica di cortesia e invitati ad una visita alle sale interne come stimati clienti.
Trascorremmo ore di grande curiosità nel centro storico, nella via del passeggio e degli acquisti, lungo le rive del fiume. La vita che scorre lungo le rive attraverso le abitudini dei cittadini è un vero lungometraggio: un vero centro di aggregazione per famiglie, ragazzi, ciclisti e turisti che si godono una giornata luminosa e calda sdraiati sull’erba, o seduti su panche o ai luoghi di ristoro. Accettammo molto presto anche noi l’invito generale che proveniva da quel mondo di riviera per un boccale di fresca gustosa spumeggiante bibita dorata.
“Francoforte è una città affascinante e i forti contrasti tra vecchio e nuovo non stonano, anzi, rendono questa città unica. Il forte impegno culturale della città si manifesta nei numerosi musei che si affacciano sulle rive del Meno”. Francoforte è anche la città natale del grande scrittore Johann Wolfgang Goethe a cui ogni viaggiatore, deve essere riconoscente per le sue pagine italiane.
La sera è calda e senza foschia; dalla terrazza del dodicesimo piano (di cinquantadue) la nostra camera si affacciava ad un orizzonte non lineare. Inseguivo le alture lontane che si tingevano di viola e i modesti accumuli di vapori tinti di rosa che le sovrastavano, lontano oltre la pianura del Reno e del Main. Inaspettata sorpresa che il variegato, inconsueto universo della bicicletta mi stava elargendo.
Francoforte – Heidelberg 110 km
Giornata caldissima, il percorso scelto presenta uno scenario semplice lungo una strada che collega molti paesi e villaggi passando dal centro di ognuno. Unica variante, subito dopo la partenza dall’hotel, la ciclabile attraversa un parco naturale in un bosco di latifoglie. Il percorso prosegue lungo la carrozzabile fornita di pista ciclabile. Abbastanza facile trovare i luoghi dove acquistare cibo e acqua, birra e dolcetti, consumati poi in ameni parchi cittadini, sotto le fronde di maestosi alberi. Raccolsero le nostre briciole i passeri abitudinari, e il monotono verso delle tortore accompagnò la breve pennichella.
Heidelberg appare come una visione, un’amante da secoli innamorata del suo fiume. Questa sera la dama ha pregato il sole, che andava a spegnersi, di donarle la veste più avvenente per la festa di mezza estate. Lei a braccia aperte accoglie l’amato nel suo traboccante splendore. Ma affascinava anche altri… tutti… e noi. Accogliemmo l’invito a scoprirla per ammirare le sue bellezze nascoste e ci demmo appuntamento per il giorno successivo. Pernottammo al JDH
Giornata di visita della città di Heidelberg
L’ostello situato nell’area universitaria, è vicinissimo al fiume e alla ciclabile che lo percorre. Un attimo e sei dove ti serve andare: stazione, centro storico, escursioni, castello, ponti, zoo, centro universitario, musei. Dalla marea di gente che si incontra in questa città è facile intuire perché sia una delle mete preferite della Germania oltre che dal turista straniero anche da quello locale. La sua posizione sul fiume Neckar la rende unica soprattutto per la sua esposizione a ventaglio che lascia intravedere alcune parti sopraelevate ma che incuriosisce e successivamente stupisce nella sua architettura interna. Se indubbiamente il castello è l’attrazione maggiore e per salire hanno costruito una cabinovia, anche una passeggiata nel centro storico, zona pedonale, ha molto da mostrare al turista lento e curioso. Si entra da "Heidelberger Tor", porta monumentale sul Ponte Vecchio. Si entra così nella zona pedonale. Numerosi gli edifici lungo le vie dove predomina lo stile barocco. Palazzi (salvati dai bombardamenti della seconda guerra) che sono diventati anche hotel o sedi di istituzioni pubbliche come la Universitätsplatz con il museo dell'università e la vicina Biblioteca dell'università dove si entra gratuitamente.
Stretta tra l’angusta via, la chiesa Heiliggeistkirche, la più grande di Heidelberg e la gotica Peterskirche, edificata nel '200 che divenne cappella dell'università che lega la sua fama a sepolture di professori dell'università e altri figure di spicco della città, la Marktplatz (piazza del mercato) nel centro con la Fontana di Nettuno. E ancora negozi di pregio e semplici vetrine, ma quello che stupisce maggiormente è la ricca offerta di locali, ristorantini, luoghi di sosta dove mangiare bene nell’area della passeggiata e soprattutto bere ottime birre dalle più svariate sfumature aromatiche. Numerosi i turisti che scelgono uno dei diversi battelli per una mini crociera lungo il Neckar.
Una città che non si può percorrere in sella. Oltrepassato il Ponte Vecchio le numerose biciclette sono poste in sosta su numerosi stalli o legate alla struttura di ferro che delimita il fiume. Si va in passeggiata, ma in bicicletta si può raggiungere il castello. Non è per tutti, ma raggiungere quel luogo è motivo di sfida e di soddisfazione. Sulla spianata della sudata meta, si incontrano turisti di tutti i continenti. La vista che offre quel luogo è magica e sigilla la giornata di visita a questa città. I giovani, tanti giovani vivono e si muovono in questa città.
Verso sera ci concediamo una gustosa croccante Wiener Schnitzel con ottimo bouquet di verdure e immancabili patatine. Lungo le rive del fiume silenzioso gli ultimi bagliori indorano guglie e castello, accendono le acque d’oro e d’azzurro. Non festeggiano più i bambini attorno ai giochi d’acqua, dormono le oche incuranti dei passanti, dagli alberi maestosi escono i lievi sussurri di fringuelli e merli, sopra le panche arriveranno presto gli innamorati.
E l'ultima passeggiata intona la melodia della ritrovata quiete.
LEGGI CICLABILE DEL FIUME MOSELLA