Berlino-Warnemunde, 400 km in bici
400 km. sulla ciclabile Berlino-Copenaghen
Certamente non si può dire che l’odierno stato di salute del mondo, malato di rumore, sia alla ricerca di silenzio. Se per Pascal “il silenzio è la massima delle persecuzioni”, non sono pochi i medici che consigliano l’assenza di rumore come antidoto alla vita moderna.
Grazie al silenzio, irrompono nella mente salutari rumori. Il silenzio non è solo assenza di rumore è un “altrove” e può diventare “l’acustica dell’anima” (Novalis). La bicicletta irrompe nella natura con la voce del silenzio. In questo itinerario di 400 chilometri (primo tratto del più lungo Berlino-Copenaghen), si può capire che quanto precedentemente asserito non è da considerare un’ingannevole retorica. Qui il silenzio ci abita regalmente nelle innumerevoli stanze di uno Schloss (castello) che si chiama natura. Il silenzio non parla, non scrive e non compone musica. Eppure si fa sentire. Una bicicletta può bastare per ascoltarlo.
Berlino-Liebenwalde 85 km.
La strada seguita è prevalentemente quella segnalata dalla mappa dell’editore Esterbauer e frutto di brevi deviazioni personali seguendo l’istinto e l’ edizione pocket della Die General Karte).L’itinerario parte obbligatoriamente dalla Brandenburg Tor (porta di Brandeburgo) che, per chi arrivasse in treno alla stazione centrale, è facilmente raggiungibile seguendo le apposite segnalazioni. Su Berlino dirò in altra parte dedicando ad essa una speciale descrizione.
Seguendo le indicazioni per Schloss Charlottenburg e superata la rotatoria della Ernst-Reuter Platz si inizia una parte della città che porta in periferia tra il verde ed i canali. Si ha modo di sentire e vedere poco lontano gli aerei dell’aeroporto di Tegel e le indicazioni portano ad Hakenfelde. Serve un attimo di attenzione nell’ avvistamento e nell’ attraversamento di 2 ponti situati nella zona denominata Kolonien Mackeritzwiesen dove le vie sono citate con le lettere dalla A alla Z (si prende la C, poi la L, infine la R) e sono assenti altre indicazioni della ciclabile.
Attenersi scrupolosamente alle indicazioni del libretto-mappa. Attraversato il centro abitato la segnaletica della ciclabile porta in riva al canale Havel. Dalla Ademanuferstrasse in poi non si rischiano più problemi di direzione e gli errori di percorso sono possibili solo se distratti: appare finalmente il logo ufficiale del percorso, presente ad ogni deviazione ed incrocio, elargendo al cicloturista tranquillità e sicurezza.
Anche l’itinerario prende la sua fisionomia, lontano dai centri abitati e nella serenità della natura. Esso entra ed esce dal bosco di latifoglie in un continuo silenzio, con rari incontri. Sfiorando l’abitato di Henningdorf prosegue il rilassante incanto fino a Lehnitz alla periferia della cittadina di Orianenburg. Il Lehnitz see presenta la rilassante atmosfera lacustre in contrasto con la tragica storia di questa città. Ora il bosco con il suo verde, l’ininterrotto silenzio, la preziosa purissima aria diventa unico attore, amante fedele per 15 km fino a Liebenwalde (tradotto letteralmente “amorevole foresta”). Facile trovare alloggio nella Seepromenade lungo il laghetto Muhlensee.
Liebenwalde- Wesenberg 105 km.
Una pedalata di buon mattino attorno al lago diventa facile escursione per scoprire le attrezzature disposte ad ospitare gli appassionati di sole, di pesca, di piccole barche, di campi gioco per piccoli e grandi ed ammirare una riva integra che ospita grandi alberi di salici piangenti. La ciclabile porta oltre il paese in direzione nord a margine del sorprendente Voss kanal.
Una strada preferenziale dove il canale scorre sulla destra e mostra le sue caratteristiche di navigabilità per piccole imbarcazioni scorrendo lungo una pianura ricca di verde e coltivazioni. Sulla sinistra c’è una fila continua di maestosi alberi dai fusti antichi e nodosi intervallati con diverse specie (tigli, ippocastani, roveri, pioppi), sono 15 chilometri lungo i quali l’amante della bici è sollecitato ad osservare, ammirare e pensare. Pochi gli incontri, ma tanti e buoni i pensieri che si accavallano. Quello ricorrente è l’amore per la natura di questa terra immensamente verde, poco popolata, molto ordinata.
Questo amore parte dalle cose appena fuori dalle porte di casa, nel piccolo o grande pezzo di terra che più che coltivato viene adorato, celebrato con riti e atteggiamenti quasi religiosi. E continua nella natura circostante dove il rispetto per essa assume la forza della divinità. Entra o parte dalla casa, intesa come abitazione, per raccontare a quanti la abitano o ne fossero ospitati il luogo dove si impara a coltivare questo amore. Una finestra, un tavolino, un davanzale, l’entrata, una mensola sospesa diventano l’espressione viva e perenne del modo di amare la natura.
C’è tempo per una breve visita alla località Krewelin, centro ippico, o per una sosta più lunga alla visita delle rovine del Kloster nel paese di Zehdenick ed alle sue belle case colorate del centro, per proseguire ancora lungo la ciclabile che costeggia la locale ferrovia e che penetra tra campi coltivati di grano ed orzo, laghi e canali, nel Naturpark Uckemurkische seen. Un dedalo di stradine che portano prevalentemente a visitare il Ziegeleipark Mildenberg nei pressi di Burgwall, un’ antica fabbrica di mattoni – dismessa dal 1990- con grosse fornaci, camini e tanto di trenino per una scenografica ed interessante visita lungo un percorso disegnato al suo interno.
Non si può passare da queste parti senza essere attratti dalla deviazione indicata in mappa per la visita a Rheinsberg. Per arrivarci bisogna prima superare l’esame del silenzio lungo una ciclabile incontaminata fino a Menz e successivamente un tratto con poco traffico, ma su corsia preferenziale per 10 km fino alla rinomata cittadina. Meta da non perdere! Vivace, con numerosi turisti in bici e non, la città vive per e dello splendore del suo storico castello, residenza del principe Federico il Grande, luogo di studio e preparazione prima della sua salita al regno.
L’intenzione di visitare, durante l’itinerario, i campi di concentramento e sterminio di Ravenbruck nei pressi di Furstenberg andò così annullata: pur trovandosi questi luoghi nell’ itinerario Berlino Rostock erano lontani dalla deviazione effettuata per la visita di Rheinsberg. Ora l’opportunità di riagguantare il logo del percorso ci costringeva a raggiungere Wesemberg lungo la strada 122 la quale, con zone lacustri a destra e a sinistra, comporta qualche pericolo di traffico fino a Wesenberg giacente lungo un lago.
La proprietaria del B&B Pension Wesenberg che ci ospitò quella sera, con la forza del suo sorriso, con la cura dell’arredamento e del comfort degli accessori della camera (TV digitale e phon) risanò le nostre umide ferite inferte dall’ultimo tratto del percorso sotto un feroce temporale nemico.
Wesenberg – Krakow am see 110 km.
La rilassante notte, la corroborante prima colazione ed il saluto sorridente della proprietaria, ci caricò di buonumore. Il percorso affronta, da qui in poi, una serie di saliscendi in mezzo a boschi di conifere offrendo spesso punti panoramici e di interesse naturalistico. Sorprendente l’incontro con un nido di piccoli cigni guardato a distanza, dalla madre. La zona è tutta protetta: è il Muritz – Nationalpark, un’ attrazione per molti le escursioni all’interno dei suoi 300 kmq generosi di centinaia di laghi, stagni e corsi d’acqua.
Vi si accede attraverso ingressi prestabiliti, dove informazioni sui cartelloni avvisano sui possibili incontri delle numerose varietà di animali e volatili con particolare frequenza di falchi pescatori, aquile, cicogne. Singoli, coppie o comitive con tanti bambini, accedono super attrezzati, alla scoperta di questo Parco Nazionale. La ciclabile è sempre asfaltata, ben tenuta. In alcuni tratti, anche lunghi, si presenta come un sentiero in cemento con doppia corsia e al centro con erba.
Ci sono spazi anche liberi da foresta e da laghi e le coltivazioni di grano, sterminate e ondulate, hanno il sopravvento. Le loro chiome brunite dal sole di luglio, sono mosse dal vento quasi costante e, in molte aree, sono piegate irrimediabilmente per la forza con la quale ha soffiato in occasione di temporali. Nella cittadina di Waren (Muritz) si entra lungo una ciclabile che costeggiando il golfo del lago che la ospita lascia intravedere la scenografica posizione su cui è posizionata. Assieme alle abitazioni colorate spuntano i campanili delle chiese e il lungo lago è assiepato di battelli, barche e yacht.
Sempre da queste parti dove c’è un fiume, un canale, un lago o una pozza d’acqua, sono presenti anche una o mille imbarcazioni, ferme od in movimento, pubbliche o private, ad esprimere un affetto che va oltre l’amore per l’acqua, e continua nell’attrezzatura, nel rinnovamento tecnologico, nella filosofia di vivere sull’acqua, nel modo di fare turismo. Spesso a bordo ci sono biciclette, strumento perfetto per muoversi nella natura, fuori dall’acqua. Il percorso ciclabile attraversa la città lungo il lago, ma meritano una visita il decorato e variopinto centro storico, la piazza arricchita di bancarelle di fiori e le chiese del 1200/1300.
Successivamente, scendendo lungo le sassose vie antiche, si raggiunge nuovamente la pista che prosegue lungo il Kolpinsee. Per strade di campagna senza traffico, poi, conduce fino a Jabel, Hohen Wangelin, Linstow attraversando villaggi di campagna, quasi senza vita, dove è difficile trovare anche un caffè da bere. A Krakow am See, il sole, già basso, accenna a scendere lentamente illuminando il lago, le case sull’acqua, le persone in passeggiata, i vivaci gabbiani che aspettano il cibo. Ingredienti perfetti per facili foto ricordo. Meta congeniale per cenare con menu a base di pesce e pernottare.
Krakow am See - Warnemunde 100 km.
Raggiungere il castello di Gustrow, lungo la strada B 103, di domenica con traffico quasi assente, è un itinerario molto simile a quello segnato sulla mappa. Anche questo corre attraverso boschi, campi, foreste, villaggi semideserti. In molti tratti è presente la ciclabile sul lato stradale e il paesaggio aperto su campi e fattorie mostra la generosità di questa natura e la operosità di quanti da essa traggono profitto. Una sorpresa comunque c’è ed è l’attraversamento di una faggeta di alcuni chilometri dove il sole a malapena penetra.
Però quando i suoi raggi hanno la forza di penetrare, raggiungono il suolo creando una straordinaria scenografia di luci ed ombre e queste piante, maestose e chiare, assumono l’elegante autorità di sovrane dei boschi. Il luogo è contrassegnato in mappa come Parco naturale.Di buon gusto, nel suo stile rinascimentale, il castello di Gustrow, con l’annesso giardino fiorito e le sale - museo. Favorevole è stata anche la scelta di raggiungere Schwaan lungo il tragitto Lussow. L’opportunità di apprezzare questa località, armonica e variopinta, ci offre la possibilità di una sosta ristoratrice lungo il canale che la attraversa e il cui parco è arredato di rilassanti giardini e campi gioco.
Tutti i paesi attraversati, prima e dopo in questo viaggio, hanno la caratteristica di avere la via centrale o le vie del centro storico in pietra (quasi sempre granito). Non levigata, posata con fuga larga, la pietra si presenta come un pavé dove le vetture transitano rumorose mettendo a dura prova sospensioni e pneumatici. Una caratteristica dell’ ex Germania. Il manubrio della bici in queste condizioni assomiglia all’impugnatura di un martello pneumatico in attività. Impossibile non confrontare lo stato delle vie di comunicazione precedenti, a lastre di cemento o in pietra appunto, con le attuali asfaltate e scorrevoli.
Lo stesso confronto vale per le ciclabili. Spesso un nuovo manto di asfalto ricopre quelle vecchie, quasi a significare l’ abbraccio delle riunite Germanie: un aiuto in più allo spostamento turistico concepito con l’idea di favorire l’incontro e lo sviluppo. I chilometri, 20 circa, che separano ancora da Rostock lungo il percorso suggerito dalla guida Esterbauer mi piace chiamarli “granai”. La zona è un immenso campo di grano, di orzo, di mais, di segala, di colza. A perdita d’occhio, il paesaggio riempie il procedere in bici con i colori elargiti dalle monoculture.
A distanze ravvicinate, piccoli villaggi nuovi e ordinati, presentano cortili super attrezzati per le lavorazioni.Rostock appare solo tardivamente lungo il percorso. Mentre aspetti che si presenti il traffico, il caos e lo smog, arriva invece un lieve profumo di tigli. La razionale Germania, attribuisce il nome delle vie con un manierismo esemplare: la via di entrata e quella di uscita dal paese riportano il nome della provenienza o della destinazione, alla chiesa si va seguendo la Kirchenstrasse, al lago si va lungo la Seestrasse, alla stazione lungo la Bahnofstarsse, alla posta, al municipio, alla piazza principale, al fiume, ai giardini, verso i punti cardinali, alla via principale, al campo sportivo, al campeggio si va seguendo la Strasse che porta il nome di queste destinazioni.
La via che mi destò maggior curiosità fu la Lindenstrasse, presente in quasi tutti i paesi e cittadine attraversate. Mi resi conto che anche qui nei pressi di Rostock dove stavo transitando, nel profumo delicato dei tigli, c’era una Lindenstrasse. Accostai con la mente tutti i viali attraversati contornati di filari di fusti eleganti o giovani prevalentemente di Tigli. Dal vocabolario mi venne la conferma: questa pianta di grande fusto e di profumata essenza in fioritura, dava il nome di tantissime vie.
La visita a Rostock merita la vostra consultazione più che la mia descrizione. Devo solo informare che è tranquillamente visitabile in bicicletta e le piste ciclabili corrono lungo tutte le arterie di traffico in perfetta sicurezza.In sicurezza si arriva al mare Baltico seguendo la direzione Warnemunde.Quasi 20 chilometri di doppia ciclopista su ambo i lati di una trafficatissima superstrada a quattro corsie. E’ tanta la sbornia di traffico in questi chilometri che poco apprezzi l’arrivo nella cittadina, Warnemunde.
Questo simbolo, idealizzato, della tranquillità balneare per la sua splendida posizione sul mare, perde momentaneamente il suo valore. A conferma di quanto precedentemente riportato la principale seduzione turistica appaiono la Seestrasse e la Kirchenstrasse. La luce fendente della sera inoltrata inonda la spiaggia bianchissima, il faro, il mare ed ogni cosa e casa, rivelandomi fotogrammi di grande valore, rammaricato di poterli memorizzare solo mentalmente a causa del momentaneo fuori uso della mia camera digitale. Fortunato comunque di averla vissuta.