Provenza, Camargue, Luberon itinerario in bicicletta

castelli, cavalli, fenicotteri e il vento per "amico" - 500 km. in bicicletta

Potevate avvisarmi che per circolare in Provenza bisogna chiedere il permesso a Monsieur Mistral, il Vento Maestrale! Giorni e giorni a studiare il percorso, a segnare mappe e scopiazzare i viaggi altrui e poi…Lui sempre contro, ce n’è voluto per fargli capire che non ero lì per inquinare!

15 Maggio. Arrivo Avignon km. 57

Tragitto con treni regionali VR-MI, MI-GE, GE-Ventimiglia. Notte trascorsa a Nizza in ostello in cima alla collina. Ancora treno fino ad Avignon. Arrivo verso le ore 13,00. Rimando la visita, troppa calca di turisti, così m’ impedalo verso Sorgues, Chateauneuf, Roquemaure, Villeneuve, lungo un percorso “di vino” su strade poco trafficate ma molto “rafficate” dal vento, contrario e laterale sui ponti, dove bisogna lottare reggendo forte il manubrio. Ho invidiato un gruppetto di ciclisti seduti all’aperto che sorseggiavano con allegria.

Dopo 57 km, rientrata ad Avignon trovo vicino al centro, comodissimi, campeggio e hotel. Scelgo la comodità del letto per 42,00 € . Motivo? Mi chiedo se la mia tendina rimane in piedi con queste ventate! Visito l’affascinante città canticchiando la famosa “Sur le pont d’Avignon” ma non chiedetemi che faccia hanno i suoi abitanti perché erano sempre indaffarati a rincorrere i souvenirs portati via dal vento. Dietro al famoso ponte s’intravede quella che dovrebbe essere l’ultima meta di questo viaggio: il mitico Mont Ventoux, detto il gigante della Provenza. La sera a cena ordino un’invitante bottiglia di rosè 13° della zona per festeggiare il primo giorno di viaggio e per darmi quella piacevole batosta che concilia il sonno.

16 Maggio. Avignon-Nimes km. 88 km.

Anche oggi vento, soprattutto laterale sui ponti ed in aperta campagna ma temperatura perfetta con i 20 gradi. Sempre strade con poche traffico. Questa è la terra dove hanno vissuto tanti pittori famosi. Così la canzone di questa mattina di Eric Clapton “Cocaine” si trasforma in “C’è Van Gogh, c’è Van Gogh… e Gogain”. Visito Remoulins, il maestoso e spettacolare Pont du Gard, Tarascon con il suo bel castello, Nimes dove ho dormito in ostello da 22,00€

17 Maggio. Nimes – Saintes Maries de la Mer 96 km

Oggi qui in Francia si festeggia l’Ascensione. Le strade sono molto trafficate, le città affollate e gli alberghi pieni. Riesco a visitare il paese fortificato di Aigues Mortes, costeggio le Salins du Midi, intravedo i primi fenicotteri e raggiungo la stazione balneare di Le Grau du Roi con il suo grazioso porticciolo. Infine, tra immense distese di spiagge bianche, il bel villaggio di Saintes Maries de la Mer dove, tra casette bianche e ristorantini, si aggirano numerosi gitani molto pittoreschi con il carrozzone vecchio stile.

Qui ogni anno il 24 e il 25 Maggio celebrano la festa della loro patrona. Fortunatamente ci sono ben 3 campeggi. Scelgo quello che mi sembra il più sicuro e controllato. E' un 4 stelle con piscina, ingresso in spiaggia e una piazzola enorme dedicata alla gendarmeria. Una notte costa 20,00€. Evviva! Oggi M.M. era distratto e si è ricordato di soffiare soltanto nell’ultimo tratto. Per recuperare e sorprendermi, successivamente, ha scatenato un temporale. Fregato! Io nel frattempo ero comodamente seduta a mangiare la carne del toro e bere il “Vin de Sables”.

18 Maggio. Saintes Maries de la Mer – St. Remy de Provence km 105

La mattina è emozionante, mi addentro in Camargue, famosa per la sua distesa di paludi, laghi e dune di sabbia che accoglie oltre 300 specie di uccelli. I fenicotteri rosa e le diverse varietà di aironi sono le attrazioni maggiori. Osservo anche mandrie di tori e cavalli bianchi e lungo il tragitto, con l’immancabile vento contrario, soltanto i più silenziosi (pedoni e ciclisti) vengono premiati dalla compagnia di oche, anatre, gabbiani e cigni. Fanno da sottofondo grilli, rane, volatili di specie diverse. Tra i fortunati c’è anche una famiglia svizzera: lei ,sul tandem, porta la figlia e una cesta entro la quale un cagnolino ogni tanto salta giù e li rincorre. Improvvisamente ecco una colonna di auto con persone spazientite, sbuffanti e chiassose che aspettano il battello per attraversare il piccolo Rodano.

Per noi ciclisti, solo una piacevole sosta. Finita la Camargue incontro un simpaticissimo cicloturista austriaco, un vero Babbo Natale versione estiva con barba bianca e lunga, panzone e orsacchiotto appeso al collo. Mi saluta con un “Arrivederci Roma!” ed io rispondo con “Ahlalalaìu!” . Mi dirigo verso Arles dove davanti all' anfiteatro romano rispetto un minuto di silenzio pensando al toro che avevo mangiato la sera prima. Un salitone scoppia-polpacci mi accompagna fino a Le Beaux de Provence e dopo un’accurata visita, ritengo di aver visto il massimo: il villaggio piu’ bello, posto a picco sui burroni con angoli incantevoli, viuzze, splendidi panorami mozzafiato. In tarda serata arrivo a Saint Remy de Provence ma, per gli alberghi poco economici, opto per il camping.

19 Maggio. St. Remy de Provence – Gordes 56 km.

Oggi nei miei 56 km. visito St. Remy, tipico villaggio provenzale con piazzette, vicoletti e mercatini pieni di turisti (sempre a causa del ponte festivo) dove mi fermo a mangiare le invitanti ciliegie molto rinomate da queste parti. Gironzolo tutta la mattina tra le bancarelle finché a metà giornata parto verso Cavaillon percorrendo una statale così bella sotto l’ombra dei platani che ricordo perfino il nome: “la galine”. Questo viale penso sia stato il tappeto steso da M. Mistral (cominciamo ad intenderci) che mi porta verso il Luberon e i paesi piu’ belli.

A Fontaine de Vaucluse scopro che Petrarca visse a lungo qui e si ispirò proprio alla sorgente per scrivere “Chiare fresche e dolci acque”. Arrivando dai tornanti in salita ecco apparire Gordes. La sua posizione è spettacolare. Raccolto in cima a una vertiginosa parete di roccia , non ho potuto trattenermi dal fotografare mentre il vento soffiava così forte che ho pensato mi portasse via con tutta la bici. A prima occhiata mi e’ piaciuto così tanto che ho preferito rimandare la visita alla mattina successiva senza la bolgia dei turisti. Anche qui per dormire in un normalissimo letto devo cacciare minimo 100,00 € allora mi avvio verso il campeggio che ovviamente si trova sempre più in alto mentre vento il contrario trasporta nuvoloni neri minacciosi.

Qui ho temuto per la mia tendina (mai testata con pioggia e vento) quindi ho cercato di montarla nel miglior modo possibile in un punto riparato, ma per conciliarmi il sonno e non pensare al peggio, mi sono comprata una bottiglia di ottimo vino rosso che la mattina ho travasato nella borraccia termica e che poi ho lasciato invecchiare fino a Verona. La mattina, “zip”, apro la tendina e trovo un tempo meraviglioso, M.M. aveva spazzato via i nuvoloni versando neppure una goccia di pioggia.

20 Maggio. Gordes – Apt 33 km

Di mattina presto ero già a Gordes per la colazione, ho potuto camminare tranquillamente tra le viuzze lastricate, le scalinate e le botteghe di artisti e artigiani. Gli unici turisti mattinieri mi sono passati accanto e la donna ha detto fra sé ad alta voce in dialetto bergamasco: “In bici qui? Questa non ha mica tutto a posto” ed è rimasta stupita scoprendo che anch’io provenivo dall’Italia. Di connazionali ne ho incontrati pochissimi. Altra salita per raggiungere l’abbazia di Senanque, ma alla seconda rampa ho capito di aver fatto pace con Mistral, ho sentito che mi ha spinta a favore (sensazione finora mai provata, soprattutto con bici carica di borsoni).

Avevo sempre visto le immagini di questo posto con le onde di lavanda ma non si può pretendere tutto, se vuoi vederla devi venire nel mese di Luglio, ma fa troppo caldo, i prezzi aumentano e anche i turisti. Qui vicino si trova il Village de Bories, curiose costruzioni in pietra a forma di igloo tipo nostri trulli, dove ho gironzolato per parecchio tempo. Altra tappa della giornata Roussillon con case e rocce in tonalità dal rosso al giallo dove si è scatenata una pioggia senza fine, ci sarebbe stato il sentiero delle ocre da fare a piedi ma infine ho deciso di partire sotto l’acqua per raggiungere Apt dove avrei avuto maggiore scelta di alloggi (rimanere lì a dormire lì sarebbe costato parecchio).

Miraggio tra le gocce: un bel casolare in pietra con persiane azzurre tipiche della provenza. E' l' hotel Carina, provo a fermarmi immaginando la scena dell’albergatore snob che non mi fa nemmeno entrare perché sporco il pavimento (ero da strizzare) invece mi accoglie una ragazza dai modi gentili che mi tratta da regina, mi fa accomodare la bici in un ripostiglio, stendere gli abiti e mi porta addirittura la cena in camera e la mattina mi prepara una mega colazione. 54,00€

21 Maggio. Ritorno

Qui prevedono pioggia per tutta la settimana, in tv mostrano l’Italia scossa dal terremoto. L’idea era di finire il giro del Luberon e poi salire sul Mont Ventoux, ma continuare sotto l’acqua significa spendere parecchio per dormire in hotel così decido di rientrare alla base. Tornerò quando ci sarà la lavanda in fiore, con il benestare di M.M. Raggiungo Cavaillon in soli 30 km. di ciclabile sotto l’acqua ma priva di vento, poi riprendo i treni dove incontro parecchi cicloturisti e tra questi una coppia del Canton Ticino. Il viaggio da Nizza a Milano, grazie a loro, diventa meno noioso. Arrivo alla stazione ferroviaria di Verona con le borracce piene di vino rosso misto ad acqua piovana, ma nella mente continuano a scorrere le splendide immagini dei giorni trascorsi.

1-avignon
2-pont de gard
3-camarque
4-saint maries
5-les beaux
6-gordes

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