Isar, Altmulhtal, cicloturismo in Germania
Gli appassionati di "tours ad anello", con partenza ed arrivo nello stesso punto, hanno solo l'imbarazzo della scelta in Germania. Il tour che ho prima studiato e poi effettuato in Germania prevedeva la partenza e l'arrivo a Landshut. Con l'atlante delle mappe ciclabili edizioni Verlag Esterbauer ho selezionato i percorsi e richiesto le mappe. Un gioco da ragazzi.
Mancava solo un collegamento risolto successivamente sul posto azzeccando un itinerario interamente turistico. Partiamo dall'inizio: Landshut è una scenografica cittadina sulle rive del fiume Isar a 50 km nordest di Monaco o se più vi piace a 80 km nord di Rosenheim. 450 Km da Verona , 5 ore di viaggio in macchina. Il parcheggio era proprio all'inizio del centro storico, a fianco del fiume lungo il quale corre la Isarradweg fino Deggendorf sul Danubio. Se quest' ultimo fiume non ha bisogno di presentazione tanto è la sua fama, ben diversa la sorte del fiume Isar che stavo per scoprire.
Di media grandezza, lento nel suo scorrere, fermato frequentemente da dighe, il fiume presenta una atmosfera naturale e d'altri tempi. Il sentiero è ripetutamente sterrato, ben conservato, spesso con un finissimo strato di ghiaino e per questa caratteristica non richiede fretta; l'andatura dovrebbe essere quella della sua corrente, morbida e lenta. In effetti il fiume offre parecchio da vedere: spesso animali acquatici, pescatori da riva, oasi naturali, dighe e centrali, laghetti e bagnanti, bosco fluviale, campagne coltivate e rilassanti. Se dopo km e km si crede di aver visto abbastanza si può prendere qualche strada secondaria asfaltata, sempre panoramica e con sorpresa (solo per noi italiani) spesso con pista ciclabile su di un lato.
Dopo 60 km si attraversa Landau (provare il ristorante Greco) e dopo altri 30, attraversato il parco naturale alla foce del fiume Isar, attraversato il Danubio, si raggiunge Deggendorf. Scopro così un pezzo di "autostrada ciclabile" che non avevo ancora conosciuto in precedenti viaggi quella lungo il fiume Danubio che sale verso nord. La pista corre lungo il fianco sinistro e spesso si mantiene sotto l'argine per cui conviene di tanto in tanto salire per osservare le varietà di immagini che il fiume offre e cogliere qualche foto. La navigabilità del Danubio offre spesso la visione di imbarcazioni per il trasporto delle merci e spesso dei passeggeri, mentre altre imbarcazioni private e più piccole corrono lungo i suoi lati ravvivando la scenografia placida dell'acqua.
Bisogna comunque non distrarsi perché in "autostrada" è sempre pericoloso. Il numero di cicloturisti, in gruppi o solitari, con carrettini o borse, è impressionante. Se c'è una pecca in tutto questo tragitto è la mancanza di acqua: ce n'è tanta nel fiume ma niente lungo il percorso ciclabile, niente nei paesini attraversati, molta nelle osterie che ti viene però venduta. A quel punto preferisco la birra. Notevole l'impatto con Whalalla; un austero monumento "stile partenone " che appare lungo la ciclabile una decina di km prima della città di Regenburg. Più che per il contenuto merita una visita per il panorama che offre dall'alto del colle su cui è costruito. Regensburg (Ratisbona), merita una visita approfondita per il suo importante centro storico.
Uscendo dalla città la ciclopista rivela lentamente una periferia fatta di piccole spiagge sul fiume, approdi per piccole imbarcazioni, di piscine, di parchi, di verde, di verde e di parchi. Attraversano la pista in questi luoghi famigliole di oche ed anatre, scoiattoli, uccelli di varie specie, ed è normale avvistare lepri. La nuova direzione è il parco naturale di Altmuhl che inizia a nord di Kelheim una cittadina sul Danubio ad una ventina di Km da Regenburg. Prende il nome da un fiume lungo il quale guarda caso corre la ciclabile e nei dintorni del quale, nella tranquilla e serena vallata, corrono ben 800 km di ciclabili e piste per mountain-bike. Sin dall'inizio il percorso è ben segnalato e rimane veloce nonostante sia sterrato e trafficato da molte bici.
La organizzazione e la creatività dei tedeschi ha ravvivato la zona con una serie di percorsi alternativi e asfaltati ben segnalati, poco o quasi nulla trafficati, senza far perdere il meglio del fiume, anzi ravvivandone la visione perché osservato un po' più da lontano. Lungo il fiume aiole di sosta, indicazioni di ogni tipo, mettono a contatto il curioso con tutto lo scopribile. E' vero non sono cose straordinarie quelle che vedi, ma di effetto perché ti vengono incontro lentamente, spuntano dopo una breve salita, ti avvolgono nel ritmo della tua pedalata, quasi un film che gusti senza fretta. Così appare il castello di Prunn, il battello sul fiume, l'angolino di sosta con la scultura moderna, il campo da golf, il ponte per sole bici con struttura modernissima, il paesino arroccato, il paese variopinto, la cascatella, l'approdo dei battelli passeggeri, e ogni specie di uccello d' acqua o di palude.
La radweg risale il fiume per 230 km e in questo naturapark nulla è lasciato al caso, tutto segue un disegno di protezione della natura, del paesaggio per fare un piacevole regalo al turista esigente solo di tranquillità ed escursioni. Villaggi e cittadine come Kelheim, Essing, Riedenburg, Dietfurt, Kipfenberg allietano le soste e confortano dai disagi dello sterrato. Non sarebbe male se ci fosse qualche fontana in più con acqua potabile: quella che acquistata in precedenza e messa in borraccia dopo mezz'ora di caldo e polvere non ha più le caratteristiche che cercavi nel ristoro. Non esiste alcuna difficoltà per trovare stanze dove dormire. Il tour ad anello prevedeva il ritorno al punto di partenza per cui risalire il fiume ancora per oltre cento km avrebbe comportato un impegno maggiore per il rientro nei tempi prefissati. All'incirca dopo 120 km nei pressi di Eichstatt cerco una via per il ritorno. Lasciata la pista ciclabile sul fiume, mi inoltro in per una secondaria di poco traffico (suggerimento passatomi da un operaio tedesco con comprensione a "moti") per raggiungere Ingolstadt. Un po' di sforzo per i 6 km di salita all'interno di un bosco e poi discesa e leggera pendenza fino alla città. Non c'era l'intenzione di visitare la città che si presentava industrializzata e caotica, prendo una pista che esce dalla città e mi ritrovo su un percorso segnalato che, in direzione della meta, attraversava una zona paesaggistica discreta.
Invece, con sorpresa, il percorso si rivelava km dopo km sempre più interessante. Da una mappa acquistata sul posto, constato che stavo attraversando la Ferienroute Alpen-Ostsee e la Hopfenstrasse un percorso ondulato lungo il quale, coltivato in filari alti 4 o 5 metri, si metteva in giusta luce il luppolo in fiore, il preziosissimo aroma della birra. Una scoperta nuova che allietava continuamente la vista sollecitata anche dalla visione dei soliti paesetti, dei lavori nei campi, della selvaggina errante. Alla fine scoprii che questo tragitto era attraversato anche da percorsi alternativi previsti e segnati per cicloturismo. Troppo tardi. Ero oramai arrivato a Landshut: partenza e arrivo del mio viaggio in Germania nel 2004.
Itinerario: ( Landshut, Landau, Plattling, Deggendorf), Donau-radweg (Deggendorf, Straubing, Regensburg, Kelheim), Altmuhltal-radweg ( Eichstatt, Igolstadt,) Deutsche Ferienroute Alpen Ossee ( Manching, Furth, Altdorf, Landshut). Km: 430 abbondanti; Costi:pernottamenti max. Euro 25,00=per persona con prima colazione per ciclisti esigenti. Panini, frutta e bibite durante il giorno e abbuffata alla sera con 12/15 euro a persona. Siti consultati: www.esterbauer.com e www. ostbayer-tourismus.de (viaggio realizzato nel 2011)