Da Sinuessa al mare, in bicicletta nell'area del Parco Regionale di Roccamonfina

L’itinerario  prende il via dalla zona degli scavi di Sinuessa l'antica città romana, in parte sommersa nelle acque del Mar Tirreno. Un itinerario tutto disegnato nel Parco Regionale di Roccamonfina e Foce del Garigliano in una varietà di ambienti paesaggistici e storici.

 

 

Partiti da Mondragone, cittadina casertana sul mare, si va verso l'interno in leggera salita di fianco al Monte Massico, area di produzione del Falerno, nettare d'uva già famoso presso gli antichi romani. A Falciano con una brevissima deviazione si può ammirare un piccolo lago nella Riserva che prende il suo nome, risultato delle bonifiche, importante tappa per molte specie di uccelli migratori.

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Si prosegue fino ad incrociare la SS Appia in località Cascano (200 mslm) dove nella piazzetta c'è una fontana per rifornirsi d'acqua. Abbiamo già percorso circa 20 km. Poco più avanti, seguendo l’indicazione stradale per Roccamonfina, inizia la scalata al vulcano ormai spento che ha lasciato il ricordo della sua attività nelle terme di Sinuessa e nelle sorgenti di acqua minerale, la famosissima Ferrarelle. Si sale per circa 4 km per arrivare a Valogno (400mslm) borgo d'arte.

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Una sosta per riposare ed ammirare i tanti murales di Valogno, frazione di Sessa Aurunca, lasciandoci sorprendere, passeggiando nelle viuzze di questo borgo, delle meraviglie rappresentate dalle sue stradine antiche e lastricate di pietre, i suoi muri e  i suoi piccoli cortili che da qualche anno ospitano opere di street art e installazioni d’arte con il chiaro obiettivo di “colorare il grigio dell’anima”. 

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“Abbiamo individuato nel grigio il dolore: come può essere una malattia, un lutto, la perdita di un amico, di un posto di lavoro; dinamiche che accadevano e accadono al 90% delle persone che decidono di vivere e non di esistere. Sentimenti che in maniera trasversale accomunano gli abitanti e la gran parte delle persone che ci vengono a trovare – ci racconta Giovanni. Noi abbiamo provato a vedere il grigio dal punto di vista artistico come una non tinta, un non colore”.

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Si riprende a salire con pendenza abbastanza impegnativa per un chilometro circa, poi la strada ritorna più pedalabile, mostrando  i magnifici castagneti, ricchezza  di questa area.  Ancora  circa 4 km e si scollina per entrare nella caldera del vulcano e arrivare nella graziosa cittadina di Roccamonfina (612 mslm) da cui prende il nome il Parco Regionale (Rocce dalle forme curiose e uniche ricordano la passata attività vulcanica dell’area, oggi ricoperta da coltivazioni di castagni, uliveti e vigneti).

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La sosta in piazza è d'obbligo per rifocillarsi, anche presso la fontanella pubblica, per ammirare il panorama e assaggiare i dolci a base di castagne e altre prelibatezze del luogo. Si ritorna per la strada in discesa direzione Sessa Aurunca, arrivati all'abitato di Ponte si devia sulla destra e si prosegue per Fontanaradina, Corigliano, San Castrese per arrivare sull'Appia all'altezza del ponte borbonico sul Garigliano e si costeggia il fiume sulla sinistra fino alla foce.

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Una passeggiata sull'arenile e poi per strada secondaria, di fianco alla pineta, si arriva a Baia Domizia, località turistico balneare. Circa 10 km di SS Domiziana, quasi tutto con un buon margine sulla destra che ci permette una discreta sicurezza, rieccoci a Mondragone con la sua ciclabile sul lungomare di circa 3km e la sua Rotonda sul Mare.

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Il percorso pur se non difficile, deve essere affrontato con un adeguato allenamento: sono circa 90 i chilometri da percorrere, con pendenze non sempre semplici e facili, anche se il fondo stradale è molto buono. Il percorso è fattibile in tutte le stagioni. Chi volesse pedalare qualche chilometro in più, potrebbe proseguire in salita da

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Roccamonfina fino al Santuario della Madonna dei Lattani e godere così, oltre che della pace religiosa, di un meraviglioso panorama. Anche qui c'è una fontana per dissetarsi e rinfrescarsi. Quando si attraversa il borgo di Corigliano bisogna prestare attenzione alla forte pendenza in discesa della strada con fondo basolato. (Testi e foto di Matteo Cennano #partenobiker)

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Fernando Da Re

Un cuore, due gambe e una bicicletta. In testa sempre la fresca vivacità di raccontare. Il risultato lo ritroviamo in questo sito da lui creato e portato avanti con l’entusiasmo e l’impeto dell’atleta che cerca risultati.


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