Filosofia del viaggio. Significati, nuovi aforismi, nuove citazioni, Frasi celebri, autori famosi
La vera avventura del viaggio è intellettuale, in quanto i percorsi più profondi sono di natura interiore. Ecco il modo per cui il viaggio genera bibliografia. (Robert D. Kaplan)
Il viaggio è un percorso della mente, la sua portata è sconfinata, abbraccia ogni sorta di introspezione e affronta i grandi dibattiti e problemi del nostro tempo. (Robert D. Kaplan)
Le patinate riviste di viaggi che, come spesso accade, vendono pura fantasia con immagini a doppia pagina di incantevoli modelle su sfondi in cui è ritratto lo splendore del Terzo mondo, non mostrano altro che una profonda noia. Niente a che vedere con il Viaggiare. (Robert D. Kaplan)
Nessuno deve frapporsi tra noi e una riva lontana: nemmeno una persona cara. L'originalità nasce dalla solitudine, dal lasciare vagare i pensieri in territori ignoti. (Robert D. Kaplan)
L’infinito viaggiare di Claudio Magris
"Si viaggia alla ricerca della propria identità perché è solo il viaggio che fa scoprire a chi si muove la sua personalità, la sua autenticità, la sua fragilità. Il viaggio si rivela a noi stessi nel contesto delle situazioni nuove che poi ci scivolano dietro. I luoghi diventano “tappe e dimore del cammino della vita”.
"Ad ogni viaggio, ad ogni partenza, alcuni sensi si acuiscono e altri si ottundono. Ad assopirsi sono le antenne della sospettosa e ansiosa sorveglianza quotidiana, di solito pronte a registrare i segnali di tutto ciò che può minacciare l’ordine e il dominio del piccolo mondo in nostro potere; partire è anche un lasciarsi andare, mollare la zavorra, socchiudere gli occhi come quando si guarda il sole, pigliare quel che viene.”
Viaggio come bisogno umano sia per comprendere se stessi e ciò che ci circonda
“Viaggiare è una scuola di umiltà, fa toccare con mano i limiti della propria comprensione, la precarietà degli schemi e degli strumenti con cui una persona o una cultura presumono di capire o giudicano un’altra.”
Viaggio come ricerca e come rinnovamento
“Molte cose cadono, quando si viaggia; certezze, valori, sentimenti, aspettative che si perdono per strada – la strada è una dura, ma anche buona maestra. Altre cose, altri valori e sentimenti si trovano, s’incontrano, si raccattano per via.”
Il viaggio come fuga dalla propria realtà quotidiana è “immorale” perché…
“L’avventura più rischiosa, difficile e seducente si svolge a casa; è là che si gioca la vita, la capacità o incapacità di amare e di costruire, di avere e dare felicità, di crescere con coraggio o rattrappirsi nella paura; è là che ci si mette a rischio. La casa non è un idillio; è lo spazio dell’esistenza concreta e dunque esposta al conflitto, al malinteso, all’errore, alla sopraffazione e all’aridità, al naufragio. Per questo essa è il luogo centrale della vita, col suo bene e il suo male; il luogo della passione più forte, talora devastante – per la compagna e il compagno dei propri giorni, per i figli – e la passione coinvolge senza riguardi. Andare in giro per il mondo vuol dire pure riposarsi dall’intensità domestica.”
Viaggio come persuasione
“Persuasione intesa come possesso presente della propria vita, la capacità del carpe diem e di vivere ogni attimo, senza annientarlo nei progetti e nei programmi futuri, capaci di goderne con pienezza ogni istante.”
Viaggio come scuola di umanità
“Viaggiare insegna lo spaesamento, a sentirsi sempre stranieri nella vita, anche a casa propria, ma essere stranieri fra stranieri è forse l’unico modo di essere veramente fratelli. Per questo la meta del viaggio sono gli uomini; non si va in Spagna o in Germania, ma fra gli spagnoli o fra i tedeschi”.
Viaggio come ritorno
“Per vedere un luogo occorre rivederlo. Il noto e il familiare, continuamente riscoperti e arricchiti, sono la premessa dell’incontro, della seduzione e dell’avventura; la ventesima o centesima volta in cui si parla con un amico o si fa all’amore con una persona amata sono infinitamente più intense di prima. Ciò vale pure per i luoghi; il viaggio più affascinante è un ritorno, un’odissea, e i luoghi del percorso consueto, i microcosmi quotidiani attraversati da tanti anni, sono una sfida ulissiaca.
"Perché cavalcate per queste terre?" "Per ritornare" (ballata di Rilke)
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